Dopo la pandemia che ha messo a durissima prova il sistema sanitario pubblico, in un momento in cui la curva epidemica lascia spazio a un tentativo di ritorno alla normalità, riemergono problemi vecchi e nuovi della sanità pubblica, soprattutto legati alla sua gestione e alle prospettive immediate e future. Quale futuro per la sanità pubblica ad Avellino e in Irpinia, ma più in generale in Campania e nell’intero paese? È stata, appunto, la questione sulla quale si sono interrogati i candidati a Camera e Senato per le elezioni del 25 settembre nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina nelle sede del comitato elettorale di Alleanza Verdi e Sinistra di corso Europa ad Avellino. Amalio Santoro, capolista al Senato nella circoscrizione Campania 2:
”Dopo la pandemia si riduce nuovamente la spesa nella sanità, mentre si pensa di aumentare quella per gli armamenti. Dobbiamo impedire tutto questo, con una destra che potrebbe farci tornare al passato, a una sanità sostanzialmente privatizzata.
C’è bisogno anche di una rilettura istituzionale del sistema sanitario. Il governo, lo Stato devono riassumere fino in fondo la regia pubblica. Venti sistemi regionali non hanno retto all’impatto con la crisi pandemica. Quindi occorre recuperare quella parola antica, ma efficace, che è la programmazione per garantire a ogni cittadino livelli di assistenza decenti, anche perché la destra ci ripropone il tema dell’autonomia differenziata che rischia di incrinare il patto costituzionale di questo paese.
Ci sono problemi anche nella sanità meridionale. In alcune regioni ci sono forti ritardi. Paghiamo tagli pesanti alle strutture ospedaliere, alla medicina territoriale. Paghiamo anche l’invadenza di una certa politica che si è preoccupata di interpretare la sanità come potere, non come servizio.
Quindi si riparte dalla valorizzazione delle professionalità, d coloro che in questi ultimi tempi si sono sacrificati per tenere in piedi il sistema sanitario pubblico. Si deve potenziare utilizzando bene il discorso del Pnrr nella medicina territoriale: da subito almeno un infermiere di comunità, e poi tutto il resto: casa della salute, ospedale di comunità, integrazione della rete ospedaliera, magari immaginando, almeno per la nostra provincia, un’unica azienda ospedaliera anche per tamponare la crisi, la penuria del personale medico.
E poi un investimento sul futuro, coinvolgere i ragazzi, gli specializzandi, sin da subito nel sistema sanitario pubblico, programmare anche il numero degli accessi all’Università.
Insomma, una grande scommessa, un grande investimento, un diritto, il diritto dei diritti, quello alla salute che va salvaguardato.
Come lista ci proponiamo questo obiettivo, ne facciamo un motivo di grande battaglia politica perché la questione dei diritti significa la questione della qualità della nostra democrazia”.
Antonio Emilio Caggiano, candidato al Senato: “La preoccupazione per il futuro è tanta, anche perché a fronte di uno spopolamento della nostra provincia e un aumento dell’età media, mancano punti di riferimento importanti ed essenziali per la nostra popolazione sempre più anziana. E non confortano nemmeno le prospettive a livello nazionale se esponenti della Lega, come il responsabile dello sport del partito del Carroccio, Mastrangelo (ex campione di pallavolo) si permette di fare battute a dir poco leggere sul reperire fondi per lo sport sottraendoli alla sanità pubblica”.
Presente alla conferenza stampa anche Luigi Adamo, candidato alla Camera nel collegio Campania 2-02 che ha sottolineato l’importanza di questa battaglia che rientra a pieno titolo nell’ambito dei diritti per la tutela della dignità del cittadino, sotto tutti i punti di vista.