Salzarulo e “L’insopportabile ricatto alle amministrazioni locali”

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Lioni – Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni del sindaco di Lioni Rodolfo Salzarulo dal titolo “L’insopportabile ricatto alle amministrazioni locali”.

“Ormai è più di un anno da che si è dato l’avvio alla ‘Guerra degli Enti’ e, come in ogni guerra che si rispetti, anche in questa ognuno farà le proprie ricostruzioni per stabilire chi sia l’aggressore e chi l’aggredito. A me torna in memoria la favola del lupo e dell’agnello che, spinti dalla sete vennero allo stesso rivo: il lupo, per legittimare l’aggressione asserì che l’agnello, pur bevendo a valle, gli inquinasse l’acqua.
Conservo in mente le parole pronunciate dall’On.le Ciriaco De Mita nel centro sociale del Comune di Lioni in cui profetizzava: ‘il primo a cadere sarà il sindaco di Lioni!’. Era il venerdì 11 aprile 2008. Poi è accaduto quello che tutti sappiamo. Dalle turbolenze al Comune di Avellino, di Lioni, di Baiano e così continuando, fino allo scioglimento anticipato della Provincia, del Comune di Andretta.
Poi, negli Enti è cominciata la ‘guerra’. Con Sindaci che revocavano deleghe in precedenza date ai loro consiglieri; con consiglieri che pretendevano deleghe, non concordate, dai loro Sindaci, sotto minaccia di scioglimento e avanti così.
Tra l’altro si cominciò l’assalto al Piano di Zona di Lioni, con tante deleghe revocate e con ‘pistole puntate alla tempia di Sindaci’ tra cui quello, appunto, di Andretta. Alla Comunità Montana Alta Irpinia personalmente proposi, già all’epoca, un accordo istituzionale, in vista dei numerosi appuntamenti elettorali della primavera successiva. Ci fu un secco rifiuto e il conseguente insediamento della maggioranza di centro destra. Prendemmo atto e, addirittura, ci astenemmo sulle linee programmatiche.
Ci sono state le elezioni. Il centro sinistra ha ottenuto la vittoria in molti Comuni. Il Sindaco di Teora ha, però, revocato la delega al consigliere del PD che l’aveva in precedenza ed ha così ottenuto di ‘pareggiare’, otto a otto, il numero dei consiglieri. Nonostante questo abbiamo ribadito la volontà di andare ad un accordo istituzionale, le cui trattative sono in atto. Questo perché teniamo effettivamente al governo del territorio che, sempre di più, appare abbandonato dalle grandi istituzioni, fino al governo centrale, ed avrebbe bisogno di coesione e non di guerre. Dove abbiamo la maggioranza schiacciante, come al Piano di Zona, abbiamo optato per l’affermazione dei principio di democrazia: 17 Comuni rappresentati su 25 ci sembra una maggioranza utile a dare un assetto di stabilità a quell’Ente.
Per contro, mentre il centro destra resiste al Piano di Zona con atti giudiziari di dubbia natura, e mentre tratta l’accordo istituzionale in Alta Irpinia, opera qui e altrove sulla scia della ‘continuazione della guerra’. Al messaggio di distensione e pacificazione dei territori essi rispondono con la guerra di parte. Che oggi conducono soprattutto alla Comunità Montana Terminio Cervialto, con la volontà di spingere Sindaci contro le proprie Amministrazioni o gruppi di Amministratori contro i propri Sindaci.
Personalmente ritengo questo inammissibile e richiamo alla responsabilità, ammonendo che, queste condizioni di conflittualità talvolta diventano irreversibili e rischiano di lacerare definitivamente i rapporti interni alle coalizioni ma, soprattutto, alle comunità. Per questo revocheremo l’assenso ad fare accordi istituzionali con chi persiste nel lacerare le comunità”.

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