Strano destino per Mario Salgado, l’Avellino in pochi mesi gli ha prima tolto la B strappandola al suo Foggia per poi ridargliela pochi mesi dopo. Il cileno che nella finale di andata allo Zaccheria fece tremare i lupi ha accettato i biancoverdi per rilanciarsi, per provare a riconquistare la Nazionale e per dimostrare quel valore, mostrato soltanto in parte nelle precedenti apparizioni nel campionato cadetto. Esiliato in terza serie lo scorso anno dopo aver disputato 34 incontri e messo a segno 12 reti tra campionato e play-off è tornato in cadetteria, l’auspicio è quello di migliorare lo score della stagione 2004-2005, quando con la Ternana disputa 31 incontri e mette a segno 6 goal. Un arrivo il suo atteso un mese e mezzo, i Pugliese l’hanno cercato sin da subito, innamorati dalle giocate del sudamericano ed alla fine sono riusciti a realizzare il loro sogno, portandolo all’ombra del Partenio nell’ultimo giorno di mercato: “Sono felice di indossare questa maglia- afferma El Pescador- mi dispiace di essere arrivato soltanto poche ore prima della chiusura delle liste, il Foggia era restio a cedermi, ma adesso sono qui e non voglio assolutamente più pensarci”. Una trattativa lunga che ad un certo punto ha rischiato anche di saltare: “L’Avellino ha puntato tanto su di me ed il fatto che pur di avermi abbia alzato la sua offerta ne è la dimostrazione. I miei dirigenti hanno nicchiato fino alla fine, c’erano anche le pressioni della piazza che non mi voleva vedere partire. Ho accettato di vestire questi colori per ritrovare il ‘mio’ Cile. Darò il massimo per raggiungere la salvezza e per poter trovare posto nelle gare di qualificazione al prossimo Mondiale.” Sulla gara persa contro il Mantova il fantasioso attaccante è chiaro: “Non meritavamo assolutamente di perdere. Abbiamo giocato una grandissima gara: la squadra sin dai primi minuti mi ha fatto un’ottima impressione”. In merito alla propria posizione in campo: “Non ho preferenze, mi piace svariare sul fronte offensivo. L’importante è giocare, fisicamente sto bene e spero che già da domenica io possa dare il mio contributo. Sul dureo cammino che aspetta la squadra in questa prima parte del calendario dichiara: “Il calendario è difficile, ma non dobbiamo fasciarci la testa, bisogna essere fiduciosi. Proviamo a fare a Frosione. È una buona squadra, ma alla nostra portata”. Tante offerte, ma hai scelto Avellino: “Giungo in un ambiente che per calore assomiglia a Foggia. La cosa mi ha affascinato da subito, voglio fare grandi cose per questa maglia, con l’auspicio di arrivare in doppia cifra”. Sulla mancanza di un uomo d’area dichiara: “Siamo un’ottima squadra, per me era importante che restasse Biancolino: ma ora dobbiamo guardare avanti e dare fiducia ai ragazzi che ora indossano questi colori”.
Redazione Irpinia
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