Salerno – La seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, presidente Ubaldo Perrotta, a latere Mariano Sorrentino e Oreste Cantillo ha condannato ad un anno, per abuso d’ufficio il sindaco di Salerno, De Luca (ma con sospensione della pena) per il processo termovalorizzatore, chiusosi oggi al secondo piano di Palazzo di Giustizia. Alle 19 e 15 la giuria è uscita dalla camera di consiglio, durata circa 6 ore, per la lettura del provvedimento. Stessa pena per l’ex capo staff Alberto Di Lorenzo e per Barletta. Pena sospesa per la reclusione. Caduta l’accusa di peculato. Per il primo cittadino anche l’interdizione dai pubblici uffici. Domattina il provvedimento sarà inoltrato al ministero dell’Interno per l’applicazione della legge Severino: De Luca, infatti, in base alla normativa dovrebbe essere sospeso dalla carica di sindaco.
Oltre alla sospensione da sindaco, per la legge Severino, da verificare i possibili riflessi anche sulla corsa per le Primarie e per le Regionali previste a maggio. I precedenti, però, potrebbero aiutare De Luca. In un caso analogo, il primo cittadino di Napoli, De Magistris, in seguito ad un ricorso è stato reintegrato.
Con una sentenza di condanna per peculato, il primo cittadino avrebbe rischiato di essere eliminato dal Pd nella corsa per Palazzo Santa Lucia. Con la sola condanna per abuso d’ufficio potrebbe rischiare comunque una sospensione di 18 mesi, in base alla legge Severino.
“Ci aspettavamo l’assoluzione, comunque faremo appello”. A dirlo ai giornalisti Paolo Carbone, il legale di fiducia del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. “Non voglio commentare – ha aggiunto Alberto Di Lorenzo, presente in aula – ma non mi aspettavo certo questo epilogo”.
“Vale il principio garantista, si trovi una soluzione perché possa partecipare alle competizioni elettorali”. Queste invece le parole che il governatore campano Caldoro ha affidato a Twitter per commentare la sentenza di condanna a De Luca.