L’inviato a Novara, Claudio De Vito – Tre obiettivi in un solo colpo. Roberto Boscaglia batte l’Avellino, la contestazione e la crisi. Clima avverso sin dal suo ingresso in campo con la curva e le tribune a chiedere a gran voce il suo allontanamento dalla panchina dopo l’harakiri nel derby di Vercelli, poi lo stoccata di Nicolas Viola a rimettere le cose a posto o quasi.
“La posta in palio era alta” ha detto nel post partita l’ex tecnico del Trapani che si è confermato bestia nera dei biancoverdi. “E’ stata una gara equilibrata, dura per noi – ha spiegato – abbiamo avuto due palle gol nel primo tempo, siamo stati bravi a non far ripartire l’Avellino che nelle situazioni di ripartenza è devastante. Dopo aver segnato, abbiamo difeso bene, abbiamo meritato di vincere”.
Il cambio di modulo praticato al rientro dagli spogliatoi dopo l’intervallo, con Di Mariano inserito al posto di Adorjan, ha fatto pendere l’ago della bilancia in favore della formazione azzurra senza idee nel primo tempo. “Avevamo bisogno di allargare il gioco e di ingaggiare duelli sulle fasce – ha affermato Boscaglia – non potevamo continuare a rimanere nell’imbuto che si era formato e allora il 4-2-3-1 ci è tornato utile”.