Saginario: “Servono i metodi dei nostri nonni per gestire consumismo e crisi economica”

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Marco Grasso – “Per vivere serenamente bisogna tornare ai metodi dei nostri nonni. Le uscite vanno annotate e registrate ogni giorno, ogni mese: solo in questo modo è possibile avere sotto controllo le nostre finanze e iniziare a guardare al futuro senza ansie”.

Nel suo libro “Impara a gestire le tue entrate”, Giuseppe Saginario, Life & Business Coach e imprenditore della finanza, indica la strada per resistere negli anni della crisi. Al Circolo della Stampa per presentare il libro best-seller su Amazon con il giornalista Gianni Ambrosino, Saginario parte da un dato che fotografa alla perfezione la situazione economica del nostro Paese.

“Un italiano su tre è indebitato: oltre il 34 per cento dei nostri concittadini ha contratto un prestito che, sempre più spesso, come dimostra l’aumento dei protesti e non solo, non riesce ad onorare. Sono venti anni che mi occupo di finanziamenti alle famiglie. Ho ascolto per anni le difficoltà della gente e ho deciso di scrivere un libro con l’auspicio che possa diventare un riferimento per tutte le famiglie e, in particolare, per i lavoratori dipendenti, perché la rata del mutuo non la paghi con il conto corrente con la busta paga. Imparare a vivere con lo stipendio è un presupposto fondamentale”.

Perché arrivare a fine mese è diventato un problema per tante famiglie? La crisi economica che ha travolto l’Italia da circa 10 anni è sicuramente una delle cause, ma non l’unica. “La verità – continua il giovane autore – è che le persone non sanno gestire le proprie entrate, non hanno contezza della loro reale situazione economico-finanziaria. Non conoscono, ad esempio, le percentuali di accantonamento o l’incidenza, le spese della rata di un mutuo. E così, sempre più spesso, si trovano a fare il passo più lungo della gamba”.

Molto incide anche lo stile di vita, notevolmente cambiato rispetto al passato. “Il dipendente pubblico vive di stipendio come viveva negli anni ’70 o ’80, solo che è entrato in un vortice di spese che non riesce a controllare e gestire. Oggi non si fanno più sacrifici per i figli, la capacità di risparmio si è ridotta o, quantomeno, è cambiata. Non siamo più capaci di programmare, agiamo solo sull’emergenza”.

Eppure il complesso contesto economico-sociale ci dovrebbe spingere ad essere ancora più attenti. “In tre anni ti può cambiare il mondo: basta una cartella imprevista di Equitalia o un figlio che va a studiare fuori. Bisogna tenere sotto controllo i nostri movimenti in entrata ed in uscita. Solo in questo modo – conclude Saginario – possiamo renderci conto di quante spese inutili sosteniamo. Siamo spesso vittime di un consumismo estremo che ci spinge ad acquistare sempre, in continuazione, senza tener conto delle nostre reali disponibilità”.