“Riflessioni di un conservatore di provincia”: il libro di Morano presentato a Cosenza

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Ieri presso la Sala Archeologica della Biblioteca Nazionale di Cosenza si è svolta la presentazione del libro di Sabino Morano “Riflessioni di un conservatore di provincia”, patrocinata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Sono intervenuti l’on. Mario Landolfi, il presidente dell’associazione “Pasquale Rossi”, prof. Attilio Alice, e il presidente della Confederazione Nazionale PMI Italia, dott. Tommaso Cerciello, che, insieme all’autore, hanno dato vita a un interessante dibattito socio-culturale e politico moderato dal giornalista prof. Sante Blasi.

Sabino Morano, militante della destra politica irpina, seppure istintivamente legato alle tradizioni dei suoi luoghi di origine e alla cultura della sua terra, è ormai da tempo lanciato in un’impresa faticosissima di divulgazione che partendo dalla sua riflessione sull’alto valore identitario della comunità politica di appartenenza, lo conduce a cercare affinità elettive oltre i ristretti ambiti territoriali e circoscrizionali campani.

Ecco allora che la sua definizione di conservatorismo riesce a innestarsi sul tessuto sociale irpino come su quello cosentino, fino ad abbracciare l’intera macroregione del Sud per ridisegnarne i ruoli e confini all’interno della provincia italiana in genere. Un viaggio politico audace, pratico e romantico quello di Morano che si fa strenuo difensore della centralità del pensiero politico conservatore in opposizione a un relativismo illuministico sempre più dominante.

Il coraggio di rimettere al centro dell’azione politica le nobili tradizioni culturali e gli antichi valori della società cattolica e identitaria è il filo rosso che collega i capitoli del libro di Morano e le varie tappe del suo tour promozionale, dando una unità ai luoghi italiani e alle argomentazioni sui più svariati temi di filosofia e attualità. La curiosità di conoscere e comprendere le posizioni dell’altro spinge Morano ad allargare sempre più gli orizzonti, oltre i confini non solo territoriali ma anche ideologici, nella speranza che il popolo conservatore si faccia finalmente carico dell’arduo compito di proporre una classe politica all’altezza che abbia la capacità di incidere realmente sulla società.