MOSCA – Come nell’Ottocento, un giovane cadetto russo ha sfidato a duello il quarantanovenne marito della sua amante, colpendolo a morte sotto gli occhi dei vicini di dacia. Oggi il tribunale militare lo ha condannato a sette anni di colonia penale, come riferisce l’agenzia Interfax.
Protagonista della vicenda un ventiquattrenne iscritto all’accademia delle truppe dell’interno, che da due anni aveva una relazione con una donna della regione siberiana di Novosibirsk. Da lei aveva avuto anche una bimba. Il cadetto aveva tentato invano di convincere il marito della donna a lasciarla libera ma alla fine i due contendenti non hanno trovato di meglio che dirimere la questione con un duello che ricorda quello in cui morì Pushkin.
Scelte come armi due fucili trovati in dacia, i rivali hanno seguito le regole cavalleresche: primo colpo al marito, che tuttavia ha solo ferito di striscio il cadetto, mentre quest’ ultimo ha colpito la testa dell’avversario e poi l’ha finito con altri spari ravvicinati. Accortosi che i vicini di dacia avevano assistito alla scena, il giovane ha cominciato ad esplodere alcuni colpi di fucile contro di loro, senza tuttavia fare centro. Sono stati proprio i vicini a consentire di ricostruire l’accaduto quando è stato ritrovato il cadavere della vittima.
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