AVELLINO- “Sono qui, voterò Laura Nargi e non sono né Gelli né un “grande vecchio””. Potrebbe essere sintetizzato così l’incontro con la stampa che nel pomeriggio il parlamentare di Fratelli D’Italia Gianfranco Rotondi ha organizzato per stare “avanti” e dare la sua espressione di voto. Prima però ha più volte ringraziato Rino Genovese per il contributo che ha dato al centrodestra e ha anche avuto parole di apprezzamento per lo stesso Gengaro, che ha dato un taglio “politico” alla campagna elettorale. Ma proprio perché da Gengaro sventolano i vessilli di PD, Movimento Cinque Stelle e Verdi, Rotondi spiega che c’è un elettorato di centrodestra che non può certo decidere di votare per quella coalizione. “Siccome la propaganda del centrosinistra si è attardata spesso sull’idea che io stessi dietro ad accordi ed indicazioni e quindi fossi una specie di “grande vecchio” o di novello Licio Gelli- ha esordito il parlamentare- mi sembra garbato stare avanti.
Nel senso che bisogna dire con schiettezza come si vota in un ballottaggio politico. Quindi ho ritenuto di dire pubblicamente, prima delle elezioni, quale sarà la mia espressione di voto. Non dico indicazione di voto, perché è già una parola presuntuosa, come se ci fosse qualcuno che ascolta e decide”. E Rotondi, ricordando che il centrodestra non è arrivato al ballottaggio, ha voluto ringraziare Rino Genovese: “voglio dire una volta di più grazie a Pellegrino, perché ha consentito al centrodestra di mantenere la quota che e’ andata a me alle elezioni politiche. Perché qui per un anno mi sono dovuto sentire dire da tutti, tra l’altro erano diventati tutti consiglieri del centrodestra, soprattutto quelli di sinistra. Spiegavano al centrodestra che poteva vincere, ma nessuno ha fatto caso al fatto che noi abbiamo straperso ad Avellino le elezioni politiche. Se il risultato della provincia non avesse compensato la città di Avellino, avrei perso rispetto all’onorevole Petracca di ben dieci punti. Il che significa intanto un grande apprezzamento, che tra l’ altro condivido, del valore politico di Maurizio Petracca.
Quindi, immaginare che il centrodestra dopo 30 anni di sconfitte, ultima quella delle politiche avesse solo il problema di presentarsi con i simboli o senza, credo che sia un’analisi molto superficiale, se non in malafede”. Sul ballottaggio ha aggiunto: “Non voglio dire una sola parola men che rispettosa su Antonio Gengaro, perché non ho abitudini di ipocrisia. Della Democrazia Cristiana l’unica cosa che non ho ereditato è il linguaggio paludato ed ipocrita. Verso Antonio non posso dire altro che è stato sempre un amico, soprattutto nei momenti difficili della mia vita politica. Credo che sia quello il momento in cui si vede il garbo degli amici. Mi dispiace che forse a lui dispiaccia di constatare che siamo ancora una volta su fronti diversi. Ma è ovvio che in un ballottaggio dove sono a vista e sventolanti i vessilli del Partito Democratico, del Movimemto Cinque Stelle, insomma e’ complicato che un deputato di Fratelli d’Italia possa dire: diamo un’indicazione di voto in quel senso o lasciamo libertà di voto. Ma l’elettorato di centrodestra tra il Campo Largo e un’amministrazione civica che non ci è stata ostile, penso che sarà il motivo per cui la maggior parte dell elettorato di centrodestra sarà orientato per Laura Nargi e per lei sarà il mio voto. Tra le due sinistre, quella politica e quella civica, noi votiamo per quella che ci ha votato alle politiche”.