Rotondi: “Meloni come Merkel, il centro-destra al Governo per dieci anni”

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Il centro-destra irpino, dopo la cavalcata vincente delle elezioni politiche del 25 settembre, si ritrova al “Viva Hotel” di Avellino. Per ringraziare gli elettori ma, soprattutto, per ragionare del futuro della coalizione in provincia. Gianfranco Rotondi e Edmondo Cirielli, eletti, tirano le file del discorso, in sala sono molti i volti noti. Tra gli obiettivi principali dell’esecutivo che ha giurato una settimana fa, sicuramente il Mezzogiorno. “Il Governo – dice Rotondi – deve intestarsi una proposta politica per il ripopolamento delle zone interne, questo è il tema: parlare di sviluppo è troppo generico, noi ci confrontiamo con una tendenza che è ancora quella dello spopolamento delle aree interne. In altri Paesi europei, come ad esempio la vicina Francia, si delinea una tendenza opposta, ossia l’uscita dalle grandi metropoli ed il ripopolamento delle province interne. Penso si debba fare una riflessione seria”.

Rotondi, intanto, plaude alla nuova formazione che guiderà l’Italia. “Il mio giudizio sul nuovo Governo è molto positiva, perché Giorgia Meloni è riuscita a miscelare con sapienza delle eccellenze professionali, una l’abbiamo fornita noi dall’Irpinia, il prefetto Piantedosi, con esperienze politiche che sono state messe a sistema, è un Governo che è in condizione di fare bene e a lungo”. Il parlamentare irpino si sbilancia anche in una previsione. “Il centro destra ha avanti dieci anni di Governo, il presidente del Consiglio ha fatto un discorso alla Camera molto coraggioso, perché ha spiegato schiettamente che chiede il volante per dieci anni, visto che mette in campo un programma di gestione del Paese che duri almeno due lustri, ed è una cosa che una donna ha già fatto nella politica europea, ovvero la Merkel”.

Obiettivo di medio termine in Irpinia per la coalizione è quello di “creare un’assemblea degli eletti e dei responsabili del centro-destra, in modo che ci sia un luogo costante di confronto e di decisioni politiche, molte volte in passato il centro-destra si è rotto perché mancavano i luoghi dove ci si confrontava e poi si decideva”.

Riflettori puntati, ovviamente, su Avellino città. “Il capoluogo è uno dei punti deboli del centrodestra, più volte non è andato al ballottaggio alle elezioni amministrative ed il risultato delle elezioni politiche non è stato comunque brillante, occorre quindi porsi come obiettivo una riflessione seria e di prospettiva sulla città”.

Anche Cirielli è soddisfatto del Governo. “E’ stata messa su una squadra di persone competenti, c’è un buon mix di persone politche ed alcuni tecnici, come Piantedosi, una scelta che fa onore all’Irpinia. Siamo molto contenti anche per un altro ministro campano, quello della Cultura, Sangiuliano, che ha subito mostrato vicinanza alla nostra regione con le prime uscite che ha effettuato a Napoli ed a Sorrento. Presto saremo anche in Irpinia”.

Manca un ministro del Sud? Per Cirielli è Musumeci, “il più a Sud di tutti essendo siciliano. Ha una competenza ben delineata ed ha grande esperienza. Al Sud non serve assistenza ma occorrono le infrastrutture ed il lavoro”.

Un’occhiata alle regionali anche se le elezioni sono ancora lontane. “Non vogliamo un clima da campagna elettorale perenne, però che le cose in Campania funzionino, questo sì. Purtroppo, invece, qui fa tutto schifo, a cominciare dalla sanità. Noi siamo pronti a collaborare se ci saranno progetti seri, ma si stanno moltiplicando gli interventi a pioggia, come ad esempio per il Pnrr”.

Cirielli potrebbe essere il futuro competitor di De Luca. “Sono un soldato di partito, vado dove è necessario andare. Ma ci sono tante altre personalità politiche da tenere in considerazione, come Fulvio Martusciello, lo stesso Rotondi, Alberico Gambino. Ma la questione dei nomi è secondaria, servono proposte ed idee concrete. E noi ne abbiamo”.

Nel frattempo lunedì, quando il consiglio dei Ministri dovrebbe rendere nota la lista dei sottosegretari, Cirielli potrebbe diventare viceministro agli Esteri. “Aspettiamo quello che accade, certo sono stato in commissione esteri in tanti anni, quindi non mi spaventerebbe ricoprire un ruolo così importante”.