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Rotondi: “Da Petracca squadrismo politico”. Testa a testa tra Rotondi e Gubitosa

Si infiamma sui social la campagna elettorale in Irpinia per accaparrarsi il seggio uninomale di Avellino.
Dopo la chiusura delle liste e l’ufficialità delle candidature, si profila uno scontro a tre, tra il deputato uscente e vincitore nel 2018 con oltre il 44%, il Vicepresidente 5 Stelle Michele Gubitosa, lo storico esponente Dc e ora vicinissimo alla Meloni Gianfranco Rotondi, e il candidato del Partito Democratico Maurizio Petracca.

È proprio quest’ultimo che ieri ha aperto le ostilità scagliandosi duramente contro l’ex Ministro e deputato, accusando di associare la storia dello scudo crociato Dc alla fiamma tricolore: “Una blasfemia. I cattolici non possono votare il Simbolo del Msi, e scritto nel Vangelo.”

E ancora “Rotondi manca dall’Irpinia da 26 anni ed è candidato anche con il paracadute in Sicilia. Sarebbe questo il grande sacrificio che ha fatto candidandosi in Irpinia.” Insomma per il candidato Pd la sfida è a due e la scelta deve essere netta, tra chi è radicato sul territorio e chi è assente da decenni.

Non si è fatta attendere la replica di Rotondi, che ha accusato Petracca di squadrismo e negato che lo scontro sia solo contro il candidato di centrosinistra. “La sfida è duplice, contro il candidato di De Luca e l’onorevole uscente Gubitosa, che i sondaggi segnalano favorito nella successione a se stesso. Il mio ritorno è un atto d’amore per la provincia e il centrodestra”.

E la chiosa di “non assecondare e ricambiare gli insulti del Pd, la denigrazione dell’avversario è uno squadrismo di ritorno,la vera essenza del fadcismo rosso, quello originario.”

Le parole di Rotondi troverebbero conferma in alcuni sondaggi che hanno commissionato i leader dei partiti nazionali, sondaggi che confermano in irpinia un testa a testa tra Gubitosa e Rotondi con un Petracca sprofondato nelle ultime settimane molto probabilmente per la scelta del PD di puntare tutto sul figlio di Vincenzo De Luca. La scelta familiaristica del PD di favorire il figlio del governatore non è piaciuta agli esponenti locali del PD sia di Avellino che di Salerno, province in cui sono stati messe da parte competente come Livio Petitto, Federico Conte e tanti altri, facendo scoppiare un caos nel PD che non ne può più della gestione familiaristica del partito democratico in Campania da parte di De Luca.

Se questi sono i presupposti sfida per il collegio di Avellino è più viva che mai, e si preannuncia infuocata.

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