Rosy Bindi a Quindici per il taglio del nastro del maglificio 100QuindiciPassi: “Lo Stato c’è”

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Lo Stato è presente a Quindici, in provincia di Avellino, in occasione dell’inaugurazione del maglificio “100QuindiciPassi“, l’ex villa del boss Graziano confiscata alla camorra e diventata oggi un bene restituito alla collettività per finalità sociali.

Dopo l’azione intimidatoria registrata nella giornata di ieri (diversi i colpi di fucile esplosi da ignoti verso il cancello d’ingresso dell’ex villa bunker, ndr), nel pomeriggio a Quindici ha fatto tappa la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi.

“Ci auguriamo con la nuova legge di riuscire a fare meglio di quanto abbiamo fatto sinora – ha detto la Bindi – Il Parlamento sta discutendo in questi giorni la nuova legge sui beni confiscati, alla quale come Commissione Antimafia abbiamo dato un forte impulso. Il lavoro principale di questi ultimi due anni è stato appunto una riforma radicale del settore dei beni confiscati sia per quanto riguarda la fase giudiziaria del sequestro, sia per quanto riguarda soprattutto la loro riassegnazione e il loro riutilizzo”.

Una testimonianza assai significativa che segue di poche ore quella del vice ministro all’Interno Filippo Bubbico, giunto nella serata di ieri a Quindici poche ore l’attentato intimidatorio per parlare con i sindaci del Vallo Lauro.

“Lo Stato c’è”: questo il messaggio lanciato oggi all’ex villa bunker. Alla kermesse hanno preso parte in centinaia tra autorità, istituzioni, rappresentanti delle varie associazioni provinciali di Libera e semplici cittadini.

Don Ciotti osserva la targa del Maglificio
Don Ciotti osserva la targa del Maglificio

Tra i vari erano presenti, don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, la presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio, il deputato irpino del Pd Valentina Paris,il pm della Dda di Napoli Francesco Soviero, Costantino Capone della Camera di Commercio di Avellino, Paolo Foti, Ida Grella e Marco Cillo per il Comune di Avellino, don Tonino Palmese, Francesco Iandolo di Libera Avellino, la fascia tricolore di Quindici

Tutti hanno voluto testimoniare con la propria presenza la vicinanza ai giovani del nuovo Maglificio dopo l’atto intimidatorio consumatosi lunedì scorso.

Don Ciotti, a cui è toccato il taglio del nastro, ha ribadito: “Non c’è bene confiscato che non abbia subito quello che è successo a Quindici l’altra notte. Non abbiamo mai fatto un passo indietro, abbiamo sempre guardato in avanti”. Di qui il monito alla politica: “Sono secoli che parliamo di mafie in Italia. Da due anni aspettiamo la riforma sui beni confiscati che non arriva. Non bastano le cerimonie, la lotta alle mafie deve avvenire con l’aiuto di tutti e in tutte le sue espressioni”.

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