Un imprenditore (Minieri), componente del comitato nazionale di Radicali italiani; un insegnante-giornalista, anche presidente dell’associazione radicale irpina, Radicando (Gambardella); ancora, il segretario provinciale e capogruppo dello Sdi al Consiglio provinciale di Avellino (Carpenito, mozione Acocella); un avvocato, ex sindaco irpino, dirigente dello Sdi (Romano); dulcis in fundo, il presidente provinciale Sdi (mozione Acocella), assessore alla Cultura a Palazzo Caracciolo, nonchè segretario uscente di federazione (Mainolfi). Un parterre al completo che si propone all’elettorato con all’orizzonte obiettivi precisi. Quelli sanciti nel corso dell’ultimo Congresso pugliese: “Dopo tanti anni – spiega Carpenito – ci rincontriamo per un progetto rivolto all’intero paese.
Un nuovo impulso, la Rosa nel Pugno, per eliminare il torpore che regna nel centrosinistra, per ritrovare finalmente identità e motivazione. Per ridare capacità alla politica di progettare e realizzare il tanto atteso sviluppo. La nostra sarà una campagna per creare nuove prospettive”.
Coerenza, affidabilità, impegno. Sono questi i valori guida di una realtà -nata dall’incontro tra due sensibilità che hanno poi dato vita ad un’unica forza politica- che intende misurarsi sul territorio provinciale come Rosa nel Pugno. Una squadra animata da grandi speranze. Tra le prime, quella di ridare al centrosinistra una connotazione laica, liberale e radicale, attraverso la difesa dei diritti civili ma non solo. Laicità, scuola e lavoro, insieme a sviluppo della società e inserimento nell’Europa: sono questi i macro temi della campagna elettorale dell’intesa tra laici socialisti liberali radicali (un’unica parola, per l’appunto) voluta all’insegna di una profonda ‘Rivoluzione liberale’: “La Rosa nel pugno – spiega Mainolfi – è il lievito del partito riformista di cui oggi l’Italia ha bisogno. Le altre forze politiche cercano invece di distogliere l’elettorato dai problemi reali, dando solo adito a polemiche (il riferimento è alla querelle De Mita-Mastella, ndr) che creano confusione e scompiglio in chi è chiamato a votare”.
Infine, l’appello corale del tavolo: “Vogliamo un voto ragionato”. “Uno Stato è democratico – spiega l’ex primo cittadino grottese, Romano – se svolge bene i servizi legati alla pubblica istruzione, alla sanità, alla giustizia, alle politiche sociali. La presenza dello Stato non deve mai smettere di esistere, soprattutto in questi settori”.
La campagna irpina della Rosa nel Pugno proseguirà intanto la prossima settimana con una serie di appuntamenti: mercoledì 22 incontro a Gesualdo e Mercogliano sulla giustizia con i candidati irpini e l’onorevole Salvatore Abruzzese. Venerdì 24 al Della Porta con l’urbanista Aldo Loris Rossi e l’analista politico televisivo Marco Beltrardi. Seguiranno incontri da definire per il week end. (Antonietta Miceli)