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Romei: abbiamo già vinto perché non ci siamo piegati all’indistinto

“Noi saremo in campo, sempre con specchiata moralità, rimettendoci di tasca. Ma sono tre le vsoe: non saremo mai maleducati, non saremo mai ipocriti, non ci facciamo eleggere con i voti di uno e andiamo dall’altra parte. Non saremo irriconoscenti. Faremo un grande risultato, perché il grande risultato è esserci e non esserci piegati davanti a nessuno”. Così ha chiuso il suo appello finale al voto Gennaro Romei, il candidato sindaco dell’Udc che ha aperto i comizi di chiusura della campagna elettorale per le amministrative.

Aprire la serata dell’ultimo appello al voto dell’Udc e’ toccato a Carmine Losco, volto storico del giornalismo televisivo avellinese e candidato nelle lista di Gennaro Romei. “Tirare questa nostra risorsa. Immaginiamo un Avellino unita per il futuro. Sono pronto a mettere la mano sul fuoco che sono qui presenti hanno voglia di fare qualcosa per la nostra città. Migliorare quello che è stato trascurato. Per quanto mi riguarda è l’ordinaria amministrazione. Qualcuno ha pensato bene, ma è prassi, andare a tagliare l’erba dove poteva avere qualche voto. Avellino va curata tutti i giorni. Per lo sport, quando vedo alcune strutture in stile Baghdad, soffro tanto. Ma è mai possibile che abbiamo delle strutture che non si fanno funzionare e poi in campagna elettorale ce ne ricordiamo. Ci sono altri interessi evidentemente da cui siamo lontani. Sono per la collettività e ci possiamo mettere solo impegno”. Claudia Di Franza, impegnata socialmente, docente impegnata da diversi anni nell’educazione e nel carcere di Bellizzi: “Siamo lì per recuperare anche le persone che hanno sbagliato, anche perché come dice la canzone anche quando uno su mille ce la fa e’ sempre un fatto positivo. Ho accettato di partecipare a questa sfida perché non bisogna restare nella compfort zone”. Mi sento come una paperina davanti a questi “papaveri” che sono in campo. Ho un’idea, anche vintage, recuperare i rapporti umani. Non bisogna dimenticare i ragazzi, che hanno vissuto la pandemia. Avellino, bisognerebbe che i nostri giovani andati via a studiare ma che ci fossero pure le occasioni per farli tornare”. Il commercio, quello di cui ha parlato il candidato Piero Lo Vuolo, uno dei rappresentanti del commercio cittadino, laureato in Economia: “Siamo persone che hanno avuto la possibilità di fare un percorso insieme. Ho scritto un progetto per questa citta’, per come partire dal commercio per cui siamo all’anno Zero. L’amministrazione precedente ha creato dei contenitori, ma sono mancati i contenuti. I commercianti di Avellino hanno necessità di sentirsi parte integrante di questi progetti. C’è necessità di un’associazione interna e non esterna. Non serve creare delle sette ma allargare il campo a tutti i commercianti di Avellino. Se sono qui, chi mi conosce lo sa che non amo apparire, il mio amico Gennaro Romei. Questo atto coraggioso e stato voluto fortemente da Gennaro. Quando me lo ha chiesto ho detto si. Gennaro è uno che è sempre stato vicino nei momenti di difficoltà. E’ una persona che con una stretta di mano che ti porta a fare anche cose che non vorresti, come per me la politica”. Romei ha scelto di aprire sarcasticamente il suo intervento di chiusura: “In questi giorni abbiamo visto finalmente il turismo ad Avellino. Lo abbiamo visto per la composizione delle altre liste, per me e’ un’emozione straordinaria. Correre per un mese con il simbolo di mio nonno, di mio padre, nella terra di De Sanctis. Questa è la nostra storia, quella di De Mita, Mancino, Gerardo Bianco. Siamo liberi e non abbiamo ne’ padrini ne’ padroni. Qual è il nostro programma: abbiamo scelto una campagna low cost, non abbiamo bisogno delle vele, siamo per strada ogni giorno, uno spreco spendere centinaia di migliaia di euro per una campagna elettorale. Questa città non vede più passeggiare per il Corso gente tra i 20 e i 40 anni. Avellino dovrebbe tornare ad essere un’opzione. Con me c’è gente che vive i quartieri, ogni anfratto. Non abbiamo bisogna di fare video nei quartieri, sappiamo bene che vi sono persone che vivono al di sotto della povertà. Una città della legalità, che respira educazione civica si può fare solo con il coraggio. Quello di coloro che hanno scelto una battaglia ancorata ai valori”. E non sono mancati gli strali in particolare, pur senza farne mai i nomi al consigliere regionale Livio Petitto e al patron dell’Avellino Calcio Angelo Antonio D’Agostino: “Riapriremo il Centro per l’autismo non a chiacchiere. Mi hanno chiesto al ballottaggio a chi appoggerai: appoggeremo la politica, perché ancora oggi credere nei partiti vuol dire avere una responsabilità in più. Ecco perché non ci siamo piegati nell’indistinto. Perche’ il civismo deresponsabilizza. Mi dicono sempre che faccio ve lo ricordate Natale in Casa Cupiello, Luca Cupiello dice a Concetta: ma che è stato. Non è successo niente. Luca Cupiello potrebbe essere tranquillamente un cittadino di Avellino. Ci ripresentiamo, sempre civici ma ci presentiamo. C’è anche la responsabilità politica e tutti gli altri sono stati ciechi, muti e sordi. Luca Cupiello potrebbe anche chiedere che fino hanno fatto gli amici, perche’ l’amicizia e’ una cosa importante e non e’ possibile che al primo stormire di fronde me ne vado al civismo 2.0. Cosa vuole dire?”. E affonda: “Un conto sono le favole e una cosa sono i fatti. Sogno una città vivibile, a misura di bambino, di anziano e di ragazzi. Cosa si può fare: un Polo Universitario alla Ferrovia, perche’ questa città ha bisogno di un Polo Universitario”.

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