Pd, Roberta Santaniello: “Ad Avellino si è incartato tutto. Convocherò l’Assemblea”

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Roberta Santaniello, sembra che il Pd abbia non pochi problemi sia dal punto di vista nazionale che dal punto di vista locale…

“La sua è un’ osservazione pressoché indiscutibile. Le vicende nazionali e del governo coinvolgono sempre più il partito, nella logica che quando si mettono in campo azioni, quando ci si concentra a tentare di cambiare pagina, quando si spinge il piede sull’acceleratore si è soggetti a critiche e anche ad attacchi. Quello che succede al Pd oggi, su scala nazionale e come unico partito che propone novità, azioni, è questo. Il tratto carismatico di Renzi dà questa idea e ciò comporta ovviamente a ritrovarsi nemici di qua e di là.

Quali nemici?

“Questioni che rimbalzano alla cronaca nazionale, vedi il referendum e la vicenda del ministro Guidi, ne sono l’esempio. In merito alle dimissioni del Ministro credo che il tutto sia stato gestito in maniera assolutamente impeccabile grazie al grande senso istituzionale dimostrato dalla Guidi che ha preso atto dell’ errore commesso. Tuttavia ingigantire la vicenda sul piano politico, ben diverso da quello della giurisprudenza, mi sembra eccessivo. L’emendamento è stato approvato dal governo, così come tanti altri, per sbloccare delle opere pubbliche, per creare posti di lavoro, per avere finanziamenti al Sud, per non piangerci sempre addosso, come per tante altre opere pubbliche, ad esempio la Napoli-Bari che interessa noi irpini. Questo fa la politica: sviluppo e azione devono essere le parole d’ordine. Vicende giudiziarie postume ad atti di governo non possono dipendere da questo e chi sbaglia deve pagare. La questione referendum è invece tendenzialmente diversa.”

Ben diversa soprattutto se si considera che in Irpinia vige una gran confusione dal punto di vista politico in vista della consultazione del 17 Aprile…

“E’ chiaro che in Irpinia le posizioni siano diverse. Per quanto mi riguarda, come testimoniato dalle molte manifestazioni alle quali abbiamo partecipato, singolarmente, come partito e come associazioni, abbiamo una posizione contraria alle trivellazioni sul territorio. Sono contraria perché credo che, se è vero che dobbiamo rivedere la nostra politica energetica tentando in qualche modo di avere meno spese possibili con acquisti esteri, credo al contempo che il nostro territorio, italiano ma anche irpino, abbia una vocazione nell’agroalimentare che in molti ci invidiano e che quindi bisognerebbe guardare a 360 gradi a tutte le vocazioni possibili.  Non basta parlare di green economy o di forme di energia alternativa se poi non rivediamo il nostro modello di vita, di essere consumatori “spreconi” e  di  diminuire i consumi. Guardi, questo è un paese paradossale, nel quale chi è contro il petrolio va in giro con le mega- auto. E quello che mi dispiace è che questo referendum non rappresenta lo spirito che aveva inizialmente. È bene che ciascuno voti in modo consapevole.”

Tiene banco il tema dell’acqua in provincia di Avellino, qual è la sua posizione?

“L’ho già detto e ci ritorno. Il punto da cui partire è Acqua pubblica senza se e se ma. Per la gestione vanno esperite tutte le possibilità in questa direzione, facendo pagare ad eventuali responsabili lo sfascio dell’Alto Calore. Vanno riscontrate tutte le opzioni, con l’aiuto della Regione che sta dando una mano in questo senso e mettercela tutta con grande serietà, grande trasparenza, grande lealtà, soprattutto nel Pd. Come diceva Berlinguer, quando si chiedono sacrifici alla gente, ci vuole grande consenso, grande credibilità politica  e capacità di colpire i grandi privilegi. Ci vuole grande moralità e il  tema torna spesso alla cronaca anche a Classe Dem, iniziativa alla quale sto partecipando. Le vicende che accadono nella politica ci invitano a rivedere molto il sistema delle pene, della Severino e del sistema della giustizia connesso alla politica. Sta emergendo la necessità di dar vita ad una nuova stagione “morale-etica”, di lotta senza quartiere alla corruzione, di politica del fare ma lontana dagli interessi spiccioli di parte.

Nel garantismo, ancora una volta, torna forte la necessità di fare emergere una nuova classe dirigente che non ha avuto niente a che fare con quello che è stato fino ad oggi in cui la passione, la solidarietà, lo spirito comune vincano su tutto. Per il nostro partito, così come avviene oggi in direzione nazionale, sarebbe stato opportuno ragionare di questo così come del referendum per prendere una posizione trasparente, per far sì che ognuno di noi potesse dire la sua e che ognuno di noi, seguendo il protocollo della grande comunità alla quale apparteniamo, votasse in coscienza.

Carmine De Blasio, un’intervista ad Irpinianews, ha attaccato i vertici del direttorio irpino tacciandoli di immobilismo. Condivide?

“Ad Avellino è accaduto che si è incartato tutto. Non posso dire che questo sia il miglior periodo per il Pd Avellinese. Nonostante le buone iniziative messe in campo da tutte le parti, dalle associazioni, dai singoli, si sente la mancanza di una guida, di un riferimento che dia la linea, che detti i tempi, che non ci permetta di arrivare sulle cose in stato di emergenza. Vedi il caso dell’acqua, così come per il referendum etc. Nonostante le complesse vicende dei mesi precedenti, la soluzione provvisoria adottata non ha fatto maturare un ragionamento di inclusione e di discussione che a mio avviso solo negli organismi deputati può, insieme a chi oggi ha dato la propria disponibilità, definire la linea del partito.”

“Ciò significa che intende convocare una nuova assemblea?

“Rispetto alla convocazione dell’assemblea non le nascondo che ho riscontrato la disponibilità di alcune parti e l’indisponibilità di altri. In ogni caso la convocherò entro il mese di aprile, con l’unico obiettivo di far risentire la platea dei cento ancora a casa propria, ancora al centro della discussione. Abbiamo troppe cose di cui discutere, sulle alleanze per le amministrative, per far sì che nei comuni non si facciano alleanze arcobaleno e sui servizi non si consenta che la gestione di enti diventi un modo per fare affari. Il cambio di passo del governo e della nostra era chiede che si volti pagina definitivamente e che non ci si arrenda per portare avanti l’idea di un PD aperto, plurale ed inclusivo.”

Lei ritiene che il Pd avrebbe dovuto dare un indirizzo unitario sulle varie questioni?

“Probabilmente anche solo una intenzione o un’espressione del direttorio poteva darci una linea, o anche la convocazione di una direzione, magari allargata ai coordinatori di circolo.  Insomma è chiaro che abbiamo bisogno di azioni che riportino i nostri circoli al centro delle questioni. Ecco perché ho intenzione di mandare una lettera ai segretari di circolo con la quale raccomando loro di convocare le rispettive assemblee di circolo per fare esprimere i loro iscritti sui temi referendari e sui servizi. In merito alla fase congressuale, mi auguro per il bene del PD che si svolga in breve tempo per farci uscire da questo stallo. Certo, le vicende anche locali come quella di Iannace non aiutano. Carlo è un bravo medico ed è una persona che si è spesa moltissimo nella sua professione ma anche nel suo impegno per la nostra provincia. Resta ferma la nostra fiducia nella magistratura e nel dottore Iannace, a cui va la mia solidarietà come amica. Deve continuare in un percorso che ha dato forza al centro-sinistra e al Pd.”

Che idea si è fatta delle paventate dimissioni del sindaco Paolo Foti?

“La questione Comune di Avellino è purtroppo specchio di tante cose che non vanno anche nel Pd. In quella vicenda si concentra il tatticismo esasperato di persone/gruppi che tentano di avere la meglio. La vicenda delle Giunte continuamente cambiate, ricche di persone che hanno comunque dato il loro contributo, delle fibrillazioni  continue, impongono di avere una risposta netta: o dentro o fuori. Il sindaco deve tentare di condividere con il proprio gruppo le intenzioni cercando di tenere freno a tutto quello che avverrà. Quello che appare da fuori è un Comune in balia di correntismo esasperato, un comune che risente delle ansie di aspettative dei capibastone, che non può essere specchio di politica per la città. Si faccia chiarezza, si stia insieme per il bene di Avellino. Se ancora si può…la squadra del Comune di Avellino è ricca di ottimi amministratori, bisogna portare fuori il buono che c è .”

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