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Ritirate 40mila tonnellate di carne di vitello: hamburger a rischio infezione

Una società di produzione di carne ha ordinato il ritiro dal mercato Usa di circa 40mila tonnellate di hamburger di vitello, per il rischio di contaminazione colibatterica. L’avviso di richiamo cautelativo per possibili non conformità microbiologiche del prodotto, è stato pubblicato sul sito del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. I prodotti sono stati spediti in scatole di 60 chili con il numero stabilimento “EST. 34569.” Un elenco completo dei prodotti richiamati è disponibile sul sito web USDA.

La contaminazione è emersa nel corso di un controllo di routine interno da parte degli esperti dell’USDA dello Stato dell’Illinois, quando un campione è risultato positivo in uno dei suoi impianti. Non sono state segnalate malattie. I prodotti sono stati prodotti dal 30 novembre al 3 febbraio e spediti ai distributori in Illinois, Michigan, North Carolina, Ohio, Oklahoma, Pennsylvania, Texas e in Canada. E’ uno dei provvedimenti più drastici che si ricordino per la carne nel paese. La “Ohio Farms Packing Co. Ltd.” dell’ Ohio ha reso noto che i propri hamburger crudi potrebbero essere contaminati da un colibatterio.

La “Ohio Farms Packing Co. Ltd.” ha deciso la misura precauzionale per il sospetto che la propria carne sia contaminati da E.coli. Le autorità statunitensi hanno già disposto il ritiro delle confezioni di hamburger ed è stato lanciato un appello a chi le avesse acquistate a riportarle nei punti vendita. Il ministero dell’Agricoltura, in una nota, ha fatto sapere che ha classificato l’allerta in “class I recall” che significa “questa è una situazione pericolosa per la salute in cui vi è una ragionevole probabilità che l’uso del prodotto provoca gravi conseguenze per la salute, avversità o la morte.”

Il caso arriva sulla scia di un’altra epidemia di Escherichia coli scoppiata per il burro di noci di soia. Alla luce delle notizie provenienti dagli Stati Uniti sull’epidemia di E. coli, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita l’Istituto superiore di sanità che riceve dal Sistema sanitario nazionale tutte le segnalazioni di Sindrome emorragica uremica ed i carabinieri del Nas per individuare eventuali arrivi dagli Stati Uniti dei prodotti della “Ohio Farms Packing Co. Ltd.”, contaminati, anche se al momento nel nostro Paese non sono stati segnalati casi dovuti a questo sierotipo.

L’Escherichia coli presente nella carne è in grado di produrre una tossina denominata Shiga, considerata una specie particolarmente virulenta che può provocare disturbi anche una settimana dopo il consumo come diarrea, dolori addominali e vomito, con o senza febbre, con rari casi ( 5-8% ) di complicazioni renali gravi, soprattutto nei bambini. Intanto in Italia non si è a conoscenza se il prodotto surgelato sia mai stato in vendita presso i supermercati.

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