Risposta BCE e diversificazione: come salvaguardare l’investimento

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Le parole hanno un peso anche in economia: si guardano i numeri e la loro collocazione all’interno dei grafici, ma quando è il momento di renderli comprensibili a tutti, fuori dal cerchio degli esperti per professione, le parole che li descrivono e li rendono comprensibili hanno un peso. Negli ultimi mesi parole come recessione, stagnazione, rallentamento spiccano nei resoconti degli osservatori del mondo economico finanziario e offrono una visione e una prospettiva al pubblico che potenzialmente è il più vasto possibile, ma di certo colpiscono direttamente tutti coloro che hanno in essere  una qualche attività di investimento azionario. Anche il miglior portafoglio che tenga in considerazione una buona diversificazione potrebbe essere colpito dagli effetti di una recessione.

La consapevolezza di questo stato delle cose, la cui divulgazione si avvale appunto di parole  come stagnazione o rallentamento,  ha determinato la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di lasciare invariati i tassi: il tasso principale resta stabile, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. Il governatore Draghi ha ribadito che i tassi resteranno a questo livello per tutto il 2019. Nella conferenza stampa successiva alla riunione del Consiglio direttivo  del 10 Aprile, Draghi ha voluto precisare che i rischi di una recessione rimangono bassi e ha ricordato che “le priorità sono la crescita e l’occupazione e  l’Italia sa come fare…”. Sul rallentamento dell’economia è intervenuto recentemente anche il ministro Tria che non accondiscende alla definizione dell’Italia come fattore di rischio a livello globale data dal Fmi: “L’Italia non è un rischio globale, abbiamo avuto un rallentamento quest’anno, la stessa misura della Germania (…). Il rallentamento è in atto in tutta Europa (,,,) un rallentamento che colpisce di più i paesi manifatturieri e aperti all’esportazione. Italia e Germania, per questo, sono i più colpiti”.

Cosa fare nella certezza dell’incertezza.

In questa situazione accertata di rallentamento dell’economia non solo italiana ma anche europea, potremmo dire nella certezza dell’incertezza, l’investitore che si accinge ad una scelta di investimento azionario potrà attenersi ad una parola d’ordine che ricorre come salvaguardia di ogni iniziativa di investimento azionario  in periodi cosi caratterizzati: diversificare.

Si può aggiungere che la diversificazione ha diversi livelli e che non è espressa solo dal numero degli investimenti che creano un piano,  ma anche dalla tipologia di tali investimenti. Il fine è quello di scegliere prodotti finanziari in base allo scenario globale di mercato, diversificare in base al rischio ( che deve essere posto al centro del piano di investimento), all’orizzonte temporale di investimento e all’obiettivo di rendimento.

Sempre avendo presente il diverso peso specifico che ha la parola rallentamento rispetto alla parola recessione e il comportamento che ha manifestato Draghi decidendo di lasciare invariati i tassi fino a tutto il 2019. Oltre a ciò, che di fatto darà sollievo all’economia europea, e in particolare a quelle italiana e tedesca, che potrebbero  migliorare nel manifatturiero,  la BCE di Draghi ha tenuto conto di un fattore esogeno  che sono le elezioni europee di maggio. Draghi in un precedente meeting  aveva  usato un’ immagine molto evocativa per motivare le posizione di BCE dicendo “In una stanza buia ti muovi a piccoli passi. Non corri, ma ti muovi”.