Rinvenuto fucile calibro 12 tra i boschi: è ‘caccia’ ai bracconieri

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Chiusano di San Domenico – Intensa attività dei Carabinieri della Compagnia di Montella nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino, agli ordini del Ten. Col. Sottili, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati connessi al bracconaggio di animali di grossa taglia come i cinghiali. Con l’inizio della stagione venatoria, infatti, i Carabinieri di Montella hanno posto in essere una serie di servizi all’interno dei luoghi protetti dell’Alta Irpinia dove, negli scorsi anni, era stata praticato il cosiddetto bracconaggio. Nell’ambito di tali servizi, i militari, grazie alla proficua attività info-operativa e confortati anche da alcuni spunti informativi derivanti dall’approfondita conoscenza dell’ambiente e della realtà locali, erano venuti a conoscenza della possibile presenza di armi e munizioni che i bracconieri occultano nella fitta vegetazione dei numerosi boschi dell’Alta Irpinia per utilizzarli per la caccia illecita. Poche le notizie in possesso dei militari: un rudere, un cumulo di pietre e, vicino, una pianta da tempo tagliata. Battute e rastrellamenti da parte di personale in divisa ed in abiti civili, avevano dato esito negativo, ma la caparbietà dei Carabinieri impegnati ha reso possibile l’individuazione del posto prescelto per occultare l’arma, altrimenti impossibile da introdurre in area protetta, che infatti si trova all’interno del Parco Naturale Monti Picentini, alla località Castelluccio, del Comune di Chiusano di San Domenico. Individuato il posto, l’attività è continuata con servizi di appiattamenti durati sino a quando l’arma, un fucile calibro 12 con numerose cartucce a pallettoni utilizzate proprio per la caccia al cinghiale, è stata necessariamente recuperata anche perché, poco distante, era presente una zona pic-nic affollata nei fine settimana da famiglie che decidono di trascorrere una tranquilla giornata fuori porta. Molto oculato era stato il nascondiglio scelto dagli ancora ignoti bracconieri, sicuramente qualche personaggio molto pratico dei luoghi, ora rimasti disarmati ed in corso di identificazione: un tubo in plastica utilizzato per le discese di acqua piovana, chiuso ad una estremità da una busta di plastica assicurata con del nastro adesivo ed all’interno il fucile smontato in due parti avvolto da materiale spugnoso per proteggerlo dall’umidità e le cartucce pronte per essere utilizzate. Le indagini ora continuano e l’arma sarà inviata ai Carabinieri del Ris che accerteranno l’eventuale utilizzo della stessa in azioni criminose. Le attività di indagine sono state condotte in coordinamento con i Magistrati della Procura della Repubblica di Avellino, diretti del Procuratore Capo Dott. Aristide Romano.

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