Irpinianews.it

Rimini, ritrovato corpo di donna in un trolley: ecco di chi era

Risolto il giallo di Rimini. Era di una ragazza 27enne dell’Est europeo il corpo senza vita trovato sabato scorso in un trolley sulla banchina del porto canale di Rimini. A scoprire l’identità della donna sono stati i tecnici della polizia scientifica della Direzione anticrimine centrale.

Trovare un nome a quel povero corpo, ormai in stato di decomposizione, sembrava una sfida impossibile, eppure il risultato è arrivato. Decisivo il lavoro degli esperti dell’unità Dvi (Disaster victim identification), specializzati nel riconoscimento delle vittime dei disastri, che quando serve – come in questo caso – danno una mano anche alla soluzione di casi ordinari.

A Rimini hanno lavorato in tre: il medico legale, Antonio Grande, e due specialisti di impronte, un operatore dell’Uacv, l’Unità di analisi dei crimini violenti, e un esperto di identità del casellario giudiziario.

Dal dna non poteva arrivare alcun aiuto, ma gli esperti, grazie a tecniche sofisticatissime di detersione e di rimodellamento delle creste dermiche, sono riusciti quasi miracolosamente a ricavare, da quel che restava della pelle dei polpastrelli, alcuni frammenti di impronte, subito riversati nella banca dati Afis (Automated fingerprint identification system).

Tra le impronte archiviate c’erano anche quelle della giovane, cui negli anni passati la questura di Rimini aveva rilasciato regolare permesso di soggiorno.

Le generalità non sono state ancora rese note. Si continua a lavorare nel massimo riserbo su una storia che, secondo gli inquirenti, nasconde un profondo disagio sociale.

La donna, infatti, soffriva di anoressia. Nel suo passato clinico sono stati rintracciati alcuni ricoveri in ospedale, e potrebbe essere morta di stenti. Quasi sicuramente non per asfissia o annegamento. Ma a questo punto resta da capire chi e perché, anzichè darle sepoltura, l’ha messa in una valigia abbandonandola vicina al mare.

fonte: il giornale.it

Exit mobile version