Al 31 dicembre 2008, infatti, la differenziata nell’ambito dell’intera regione era al 22,23%. Meno di un quarto, dunque, un dato certamente non incoraggiante. Un anno dopo le cose, nella loro globalità, sono andate un pò meglio.
Circa un 5% in più rispetto all’anno precedente, che fa balzare la Regione oltre il 27% con qualche luce ma anche molte ombre: l’Irpinia, con il 43 per cento, è seconda solo alla provincia di Salerno che si piazza al primo posto in Campania con oltre il 44 per cento.
Ma dall’osservatorio fanno notare ancora che mentre in alcune Comuni dell’avellinese i dati sono buoni, la percentuale raggiunta dal capoluogo irpino, invece, è ritenuta bassa.
“Un dato che può essere assolutamente confutato dai numeri in nostro possesso che, al dicembre 2009, danno ad Avellino città una percentuale di differenziata pari a oltre il 63% – spiega il vicesindaco della città capoluogo, Gianluca Festa – In quest’arco di tempo ci siamo impegnati tantissimo, proiettando Avellino tra le realtà virtuose della Campania. Il nostro obiettivo resta quello di raggiungere attraverso il sistema di raccolta porta a porta tutta l’area comunale. Stiamo inoltre studiano con Irpiniambiente un modello innovativo per ‘leggere’ i rifiuti prodotti da ogni singola utenza, garantendo efficienza e premiando i cittadini più meritevoli”.
Dunque, nessun problema in vista per la città capoluogo e per i Comuni dell’Irpinia che, come in tutta la Campania, saranno chiamati a raggiungere la quota minima del 35 per cento di differenziata entro la fine dell’anno, pena una sanzione amministrativa nei confronti dei Comuni inadempienti e la nomina di un commissario ad acta.