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Rifiuti – Dl Governo cancella discarica Andretta

Roma – Le discariche di Cava Vitiello a Terzigno nella provincia di Napoli, di Valle della Masseria a Serre in provincia di Salerno e di Andretta, in provincia di Avellino, sono state cancellate dalla legge 123 del 2008. È uno dei punti del decreto legge sui rifiuti approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Era stato il premier Silvio Berlusconi, in una delle sue ultime visite a Napoli, ad annunciare ai sindaci dell’area vesuviana che la discarica di Cava Vitiello sarebbe stata cancellata dalla legge. A questa si è aggiunta la cancellazione di Serre e di Andretta. Nello stesso Cdm, sono stati sbloccati 150 milioni come anticipazione dei fondi Fas. Fondi che serviranno “… al fine di consentire alla Regione Campania le indispensabili iniziative volte al coordinamento della complessiva azione gestoria del ciclo dei rifiuti anche adottando le misure di esercizio del potere sostitutivo e per l’incremento della raccolta differenziata attraverso iniziative di carattere strutturale”. Servono soldi e aperture di credito per risolvere l’emergenza. Il governo lo ha capito. Nelle 9 paginette, tre articoli, una decina di commi in cui sono state sparse le richieste c’è il no però allo sforamento del patto di stabilità. E alla possibilità degli enti locali di contrarre mutui per sanare “… i debiti contratti per lo smaltimento dei rifiuti”. Viene poi prolungata fino al 31 dicembre 2011 la possibilità per i Comuni di continuare ad occuparsi dell’attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti che per legge doveva passare alle Province entro la fine di quest’anno. Con il decreto, sempre secondo quanto si apprende, viene anche affidata al presidente della Regione Campania la responsabilità di procedere alla realizzazione dei termovalorizzatori; tema sul quale il leader dell’opposizione aveva chiesto che per sia per il termovalorizzatore di Salerno che Napoli, provvedessero stesso i due Comuni. Nel decreto sarebbe stato inoltre inserita la possibilità di sciogliere i comuni che non raggiungono l’obiettivo indicato per quanto riguarda la raccolta differenziata. La segnalazione spetterebbe al prefetto a cui viene affidato il compito dell’invio di una diffida ad adempiere entro il termine di sei mesi trascorsi i quali se il Comune non si è messo in regola dovrebbe avviare le procedure per lo scioglimento dell’amministrazione.

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