Avellino – L’ennesima emergenza rifiuti in Campania e in Irpinia è determinata essenzialmente dal braccio di ferro in corso tra la Fibe e gli autotrasportatori, relitavamente agli addetti all’umido, alla foss e al sovvallo e alle novità gestionali in arrivo nelle prossime settimane. Lo precisa Michele Caso, segretario provinciale della Cisl proprio nei giorni in cui il sindacato è impegnato a tenere le assemblee in vista delle elezioni in programma dal giorno 8 al successivo 10 ottobre e relative alla verifica dell’accordo tra i sindacati e il governo sul welfare. “Il fatto è che la Fibe non paga gli stipendi da marzo 2007 – afferma Caso – giustificando il ritardo con il blocco delle somme disposto dalla magistratura; chiede l’abbattimento delle somme relative al periodo pregresso e un trattamento migliore per il futuro e su questo l’accordo non è stato raggiunto, così i rifiuti rimangono in mezzo alla strada e i cdr, per motivi anche tecnici, non riescono a smaltire correttamente la gran quantità di rifiuti. Ma sul settore si abbattono anche alcune novità gestionali, che non contribuiscono a rendere ancora più difficile la situazione: dopo il 31 dicembre, infatti, la cessazione dei poteri straordinari comporterà il trasferimento delle competenze agli Ato, il cui statuto è stato già approvato, per esempio, il 27 settembre dalla Provincia di Avellino, che sostituiranno i consorzi, destinati allo scioglimento. Tutto questo – aggiunge Caso – comporterà la riduzione del numero dei componenti i Consigli di amministrazione e la riduzione dei costi della politica, perché saranno previsti i gettoni di presenza in luogo delle indennità percepite fino a questo momento. Considerato che i consorzi Av1 e Av2 sono composti, rispettivamente, di 44 e 64 comuni – conclude il segretario Cisl – è facile immaginare anche le difficoltà politiche ed organizzative cui si andrà incontro nei prossimi mesi”.