Rifiuti, Caso (Cisl): “Bisogna aprire una discarica in provincia”

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Avellino – Vacanze pasquali all’insegna di partenze e ritorni. Il dopo Pasqua, invece, mostra già il suo lato oscuro. La situazione rifiuti, infatti, che giorno dopo giorno fa registrare novità, rischia in questi giorni di precipitare. L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi direttamente dal commissario straordinario Guido Bertolaso. Il monito è stato quello di ricorrere a soluzioni definitive per evitare il rischio maggiore: le città, infatti, qualora non si trovassero sistemi adeguati, rischiano di essere sommerse da oltre un milione di tonnellate di rifiuti. Ed in Irpinia il quadro non è dei migliori. Michele Caso, segretario Cisl preannuncia quella che è stata una “…morte proclamata in anticipo da Bertolaso e che condurrà ad una nuova estate infuocata per l’emergenza rifiuti”. Come per gli anni passati, infatti, “…la città di Avellino si ritroverà a fare i conti con una crisi igienico-sanitaria che metterà in ginocchio l’intera provincia”. La chiusura del sito di Villaricca, nel napoletano, ha poi aperto una riflessione “…alla quale nessun amministratore può sottrarsi. In Irpinia, vista la legge sulla provincializzazione, si rende necessaria l’apertura o la riapertura di un sito di stoccaggio. Se i sopralluoghi tecnici decretano le condizioni per la realizzazione di una discarica sia a Savignano che ad Ariano, perché continuare a vivere allo stremo della portabilità ambientale?”. E non solo. I costi di gestione dei rifiuti e il trasporto verso altre locazioni sono un “…macigno che grava sui Bilanci di molte amministrazioni comunali. Sono circa cinque anni che portiamo in Germania o in Toscana la nostra spazzatura. E ciò anche a causa delle inadempienze dei sindaci di Avellino ed Ariano Irpino, i massimi centri provinciali, che non hanno un sistema di raccolta differenziata capace di porre rimedio a questo ‘spreco’ economico”. Se la legge del 2007 in materia rifiuti prevede una raccolta pari al 40 per cento, in città e sul Tricolle è stato attestato che la differenziata si ferma all’8 per cento. “Le scelte compiute dai dirigenti politici – continua Caso – non faranno altre che aggravare la situazione. Avellino ed Ariano non possono più continuare a vivere ai piedi di Pilato”.

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