Rifiuti: affidamento del servizio al pubblico in Irpinia a rischio. Ecco la sentenza che “gela” l’Ato

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A rischio l’affidamento del servizio dei rifiuti al pubblico in Irpinia. L’avvio di una gara che spalancherebbe le porte al privato sembra quasi inevitabile. A gelare l’Ato di Avellino, che il 4 febbraio scorso aveva deliberato per l’affidamento a società in house del servizio, è una delibera che la Corte dei Conti ha consegnato all’Ente d’Ambito di Caserta per un analogo provvedimento.

Tant’è che anche l’Ato di Avellino, come gli altri in Campania, ha deciso di affidarsi ad un legale, in questo caso Alfredo Contieri, ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università Federico II di Napoli, per provare ad arginare un ostacolo che si preannuncia insuperabile con un parere “pro veritate”.

In pratica, la Corte dei Conti scrive che per poter affidare in house il servizio dei rifiuti, «la norma fa salvi gli affidamenti in essere alla data del 31 dicembre 2022». Le gare in corso andavano espletate entro quel termine e il contratto stipulato entro il 30 marzo.

Per affidamenti in essere si considerano quelli con un «contratto di servizio stipulato e decorsi 60 giorni dall’avvenuta pubblicazione delle delibera di affidamento alla società in house sul sito dell’Anac».

Avellino non rientra ovviamente in queste casistiche. Nella stessa determina in cui si ingaggia il legale Contieri, l’Ato ricostruisce: «Il 4 febbraio 2023, il CdA di EDA Avellino ha deliberato di scegliere quale modalità di gestione del “servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani” l’affidamento a società in house».

Aggiunge che «il provvedimento è stato inviato, ai sensi dell’art. 5, c. 5 e 4 D.Lgs. n. 875/2015, alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti della Campania, ai fini dell’acquisizione del parere di sua competenza». E ricorda che «un provvedimento di analogo contenuto, avente però ad oggetto l’acquisizione del 51% del capitale sociale della GISEC S.p.A. – Società in house della Provincia di Caserta, è stato adottato, con delibera n. 21 del 6.12.2022, dal CdA di EdA di Caserta».

Sempre dalla determina dell’Ato di Avellino, si evince anche che la Sezione di Controllo della Corte dei Conti della Campania ha ritenuto che l’art. 33, c. 2 del D.vo cit., che ha introdotto una disciplina transitoria di carattere derogatorio applicabile fino al 30.03.2023, pur consentendo agli EdA l’acquisizione di quote di capitale di Società in house esistenti, non permetta loro la successiva assegnazione alle stesse della titolarità dei servizi afferenti il Ciclo Integrato dei Rifiuti.

A questo punto, salvo clamorosi colpi di scena, l’affidamento in house appare una strada impercorribile. E l’eventualità, ora sì, che i privati possano entrare nella gestione provinciale del servizio, in tutti i Comuni al netto di Avellino, che si è costituita in sub ambito distrettuale, è sempre più concreta.