Il Partito Democratico di Rosetta D’Amelio, neo consigliere regionale, apre a Gianluca Festa, rappresentante della corrente Davvero e simbolo del cambio generazionale in provincia. A differenza dell’esecutivo di via Tagliamento, diretto da Carmine De Blasio, che sembrerebbe – più di una volta – aver chiuso le porte ai cosiddetti ribelli, il centrosinistra che esce dalla fase post voto vuole spalancare i portoni a chi la pensa in modo diverso e vuole uscire al di fuori degli schemi immaginati sino ad ora.
A confermare questa ipotesi è Rosanna Repole, sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi e braccio destro del consigliere regionale di Lioni, che a seguito dell’ultima assemblea democratica, dove certamente non si è vista tanta stabilità, chiede un soggetto politico diverso da quello portato avanti dalla segreteria provinciale. «Io non voglio criticare nessuno, ma ritengo che la vittoria di Vincenzo De Luca ha dimostrato l’esigenza di un partito che deve essere ben radicato. Il sindaco di Salerno riesce a battere i suoi avversari perché entra nei paesi e si confronta con le persone, senza mettere barriere davanti a nessuno. Questo modo di fare ci ha portato verso il successo e ci dimostra l’esigenza di un partito inclusivo e non esclusivo».
Un grande partito, dove sono presenti diversi modi di pensare, simile a quelli americani, è ciò che immagina il primo cittadino dell’Alta Irpinia. «E’ finito il tempo dei dictat e dei no a prescindere. Mettiamo da parte le polemiche ed apriamo la strada alle nuove forze. Più idee ci sono e più risorse ha il partito a disposizione». Rosanna Repole si dichiara anche pronta ad interloquire con Ciriaco De Mita. «L’alleanza si basa su un progetto concreto. Io penso che tutti dobbiamo rispettare e dialogare con l’Unione di Centro, ma loro allo stesso tempo hanno il dovere di collaborare per un progetto comune, mettendo da parte le ambizioni personali e rispettando i diversi modi di intendere la cosa pubblica».
Gianluca Festa, consigliere provinciale e punto di riferimento per il Pd che intende cambiare, si manifesta entusiasta per la disponibilità al confronto. «A differenza di qualcun altro, io sono sempre andato oltre le personalizzazioni. Io sono del Partito Democratico e mi sento parte integrante di esso. Da parte di qualcuno, però, senza alcuna motivazione valida, non c’è mai stata volontà a dialogare con me. Considerando i risultati ottenuti alle amministrative, alle provinciali ed alle regionali, un partito che si rispetta non può continuare ad escludere chi vuole dare un contributo, senza chiedere nulla in cambio».
Il consigliere di Palazzo Caracciolo, spiega come la gente ha scelto il movimento, lontano dagli schemi di segreteria e vicino alle istanze della comunità. «Il gruppo, di cui mi sento promotore, vede tutti partecipi. Siamo l’alternativa valida perché abbiamo convinto la città e la provincia. Noi non siamo stati, certamente, gli unici ad essere convincenti, ma c’è una parte del partito che è stata bocciata perché chiusa e non disposta a dialogare. E’ venuto il momento di trovare i motivi per stare insieme. Non sono stato io a favorire la separazione. Nel Pd mi sento a casa».
Festa, quindi, è pronto a collaborare per il bene del centrosinistra. «Voglio superare il passato e mi ritengo soddisfatto per l’apertura della Repole e della D’Amelio. Il messaggio è importante perché trasmette che c’è ancora spazio anche per le nuove generazioni, per tutti coloro che immaginano un qualcosa di diverso. Ritengo di essere un riferimento consolidato per tutti questi interlocutori».