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Regione – Protocollo di legalità: via libera della Giunta

Napoli – Contrastare le infiltrazioni malavitose negli appalti attraverso una azione congiunta che affianchi alle attività investigative e penali strumenti preventivi ad integrazione e supporto delle azioni delle forze dell’ordine. Questo l’obiettivo del protocollo di legalità per gli appalti. Sottoscritto il 1 agosto scorso, ha ricevuto il via libera nella seduta di Giunta che si è svolta ieri mattina a Palazzo Santa Lucia. Il provvedimento, che sancisce la collaborazione tra Regione Campania, Prefettura di Napoli, Comune di Napoli, Provincia di Napoli, Camera di Commercio e Anci Campania, definisce un fronte comune contro la malavita, individuando impegni di tutti i firmatari per contrastare l’attività illegale delle organizzazioni malavitose nel settore degli appalti di lavori, servizi e forniture pubbliche. Scaturito dalla collaborazione tra l’Assessore ai Lavori Pubblici, Enzo De Luca e gli Assessori alla Sicurezza delle città Andrea Abbamonte, e al Demanio Rosa D’Amelio, su proposta del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, il protocollo prosegue la linea di condotta già definita nella legge regionale su appalti pubblici, lavori e forniture, approvata dalla Giunta regionale, che introduce, tra l’altro, specifiche azioni di coordinamento tra istituti ed organismi impegnati nella lotta alla criminalità. Composta da nove articoli, la delibera si inserisce nel quadro delle norme e delle iniziative promosse per favorire, attivando la sinergia tra le Istituzioni, il pieno ripristino della legalità e il recupero della fiducia sociale, individuate dalla Giunta come finalità prioritarie per lo sviluppo socio economico del territorio. “Il protocollo di legalità segna un ulteriore passo in avanti, sulla strada già aperta con la legge su appalti, servizi e forniture – sottolinea De Luca – La lotta alla criminalità è un elemento fondamentale per lo sviluppo del territorio e per questo noi, per la prima volta, abbiamo voluto che diventasse un indirizzo normativo. Quanto al protocollo, poi, esso contribuisce a rafforzare la collaborazione tra Prefettura, Ufficio territoriale di Governo ed Enti locali sul fronte della prevenzione e del contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata, e, contestualmente, definisce misure di salvaguardia per rendere l’impresa meno vulnerabile di fronte ai condizionamenti malavitosi. Un punto importante, quest’ultimo, sul quale, non a caso, nell’ambito della concertazione attivata ai tempi della predisposizione del protocollo, si è registrato l’assenso di Ance e Confindustria”. Nello specifico, per perseguire il preminente interesse pubblico alla legalità, alla trasparenza nelle procedure concorsuali d’appalto e alla tutela del sistema delle imprese dal rischio di infiltrazione camorrista, le verifiche antimafia saranno estese agli appalti di opere o lavori pubblici del valore pari o superiore a 250.000 euro, per subappalti e subcontratti concernenti la realizzazione di opere o lavori pubblici del valore pari o superiore a 100.000 euro, per prestazioni di servizi e forniture pubbliche del valore pari o superiore a 50.000 euro (tutte le somme indicate sono al netto dell’Imposta sul valore aggiunto), ovvero, indipendentemente dal valore, per forniture di servizi maggiormente a rischio di infiltrazioni camorriste.

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