Dichiarazione di Francesco Todisco, Consigliere delegato del Presidente della Giunta regionale per le “Aree interne”.
“Un grande passo in avanti per le Aree interne. L’istituzione, per decreto a firma del Presidente De Luca, del “Tavolo Aree interne per una Regione più vicina ai cittadini” rappresenta una svolta nella programmazione di spesa della Regione Campania, sia per gli atti relativi al “2014/2020” che per la preparazione della nuova strategia “2021/2027”.
Infatti, attraverso questo decreto si dà vita a una programmazione specifica per le Aree interne capace di leggerne i bisogni e di finanziare opere e attività che invertano il declino, soprattutto demografico ed economico, di questi territori. L’istituzione di una specifica programmazione all’interno della programmazione unitaria della Regione permetterà di dare coerenza agli atti che interessano i territori interni campani. Questi ultimi, spesso, sono investiti di misure e strumenti che non dialogano fra di loro, complicando una lettura che dia coerenza agli obiettivi di sviluppo.
Le Aree interne conoscono in Campania due dimensioni: quella della “Strategia Nazionale Aree interne” composta da quattro aree specifiche che vi rientrano (l’Alta Irpinia, il Tammaro-Titerno, il Cilento interno e il Vallo di Diano) e quella del territorio vasto che definiamo interno e che sostanzialmente coincide con la fascia appenninica che attraversa la nostra regione.
Mentre per la “Snai” il lavoro sarà quello monitorare, di valutare ciò che si sta facendo, di imprimere una accelerazione agli atti necessari e di individuare altri territori da candidare, fin da adesso, nella Strategia nazionale per la programmazione 2021/2027; per il territorio più vasto delle “Aree interne” sarà fatta una perimetrazione, in coerenza con gli strumenti di pianificazione urbanistica, che individui quell’altra essenziale faccia della Campania. L’Irpinia, il Sannio e le fasce appenniche delle province di Caserta e di Salerno costituiscono questa area vasta su cui intervenire con coerenza negli strumenti pianificatori, programmatori e attuativi.
Esiste, una Regione interna, una Campania interna che ha bisogno di uno sguardo e di strumenti specifici che ne consentano una programmazione che non sia separata dal resto del territorio regionale ma che affronti le peculiarità di queste aree. È questo il senso di questa scelta.
C’è da segnalare che l’istituzione di questo tavolo di programmazione va in piena sintonia con la proposta, al vaglio della Commissione Europea, del “Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo e Migrazione, al Fondo per la sicurezza interna e allo Strumento per la gestione delle frontiere e i visti”. Tale Regolamento intende di fatto istituire una rilevante riserva di investimenti per le Aree interne italiane al fine di invertirne il declino demografico ed economico.
Il Tavolo sarà composto dal Consigliere per le Aree interne, che lo coordina, dal Responsabile della Programmazione Unitaria Regionale, dalle Autorità di gestione dei programmi operativi 2014/2020, dal Direttore generale dell’Ufficio Federalismo, dai Presidenti delle Province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, dai Sindaci di Avellino e di Benevento e dai Sindaci referenti delle aree “SNAI” della Campania.
È da sottolineare l’impulso che è stato dato a questa istituzione da tutti i Vescovi delle province Avellino e di Benevento, che proseguirà attraverso la partecipazione al tavolo del Vescovo di Avellino e dell’Arcivescovo di Benevento.
A seconda delle specifiche tematiche affrontate saranno coinvolti ulteriori soggetti che possano portare proposte nell’elaborazione di una complessiva visione di sviluppo.
Questo decreto costituisce un fatto nuovo per la Campania. Va dato il giusto merito alla sensibilità del Presidente De Luca per averne voluta la costituzione. Ed è un fatto che non durerà una stagione, amministrativa o politica che sia, ma che rappresenterà anche per gli anni a venire un pilastro della programmazione regionale. Sta, ora, alla responsabilità della classe dirigente diffusa del territorio saperne cogliere le novità e le potenzialità per il bene delle comunità delle Aree interne della nostra regione”.