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Regione – Patti formativi locali: la giunta dà l’ok

Napoli – La Giunta Regionale della Campania ha approvato questa mattina, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura e alle Attività Produttive, Andrea Cozzolino, e dell’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Corrado Gabriele, le linee di indirizzo per l’avviso pubblico sui Patti Formativi Locali. Il patto formativo locale è un nuovo strumento di programmazione negoziata, che ha come obiettivo quello di favorire il coordinamento dei soggetti che operano su uno stesso territorio di riferimento, al fine di migliorare la qualità delle azioni di formazione. La Giunta metterà in campo risorse complessive non inferiori a 20milioni di euro per i progetti relativi ai Patti formativi locali. I fondi messi a disposizione per il nuovo strumento saranno ricavati da risorse residue del Programma Operativo “Campania” 2000/2006, da risorse nazionali derivanti anche dalle disponibilità dei fondi interprofessionali, da eventuali risorse liberate dall’avvenuta certificazione di progetti coerenti e, infine, dai nuovi fondi di programmazione 2007/2013. Nella delibera viene anche definito il patto formativo locale, strumento “volto a innalzare la qualità dell’offerta formativa e favorire la concentrazione di risorse e azioni su aree territoriali e su filiere produttive, prevenendo la frammentazione e favorendo le politiche di integrazione e valorizzazione delle risorse locali”. Questo nuovo strumento ha l’obiettivo di cogliere al meglio gli aspetti connessi alle peculiarità del territorio; di ricostruire le azioni secondo logiche di filiera produttiva; di rafforzare i processi generati dalle iniziative di sviluppo territoriale; di facilitare lo svolgimento di processi di partecipazione; di introdurre modalità procedurali che assicurino efficienza e efficacia delle azioni. Il patto formativo, quindi, è un processo sociale finalizzato a rafforzare la qualità dell’offerta formativa in funzione della migliore capacità di percepire e analizzare il territorio, il settore produttivo, la filiera o il distretto. Per costituire un patto formativo locale è necessario individuare due soggetti: il primo definito “promotore”, che ha lo scopo di individuare e presentare una proposta progettuale: il secondo soggetto, invece, è il partenariato locale, fondamentale per la comprensione dei bisogni del territorio di riferimento. Il soggetto promotore della proposta può essere: Città capoluogo, Province ed Enti locali, nelle forme associate previste dal T.U., con una popolazione non inferiore a 80000 abitanti; un soggetto responsabile della programmazione negoziata, della progettazione e dello sviluppo di agenzie locali (come i Parchi, i PIT, i GAL); un distretto industriale; un’associazione datoriale, con una delegazione provinciale o regionale; un’associazione sindacale, con una delegazione provinciale o regionale; un organismo bilaterale; un’Università. Gli interventi, finanziati e realizzati nell’ambito di ciascun Patto proposto, saranno sottoposti a un accurato monitoraggio, in termini di: rispetto dei tempi e delle azioni programmate; grado di coinvolgimento e di partecipazione degli attori e destinatari del territorio; efficacia delle azioni realizzate; impatti occupazionali. La Regione Campania intende così sviluppare, sperimentare e istituire un sistema innovativo, in grado di supportare il processo decisionale e rafforzare le competenze di regia e guida. In particolare, il sistema di monitoraggio dovrà consentire la standardizzazione della raccolta, elaborazione e validazione dei dati di processo e di impatto generati dall’insieme degli interventi inclusi nei patti formativi. A tal fine, il sistema di monitoraggio sarà realizzato su due livelli: Centralizzato, nell’ambito di una cabina di regia regionale istituita presso l’Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro che assicuri la definizione dei processi attuativi, la standardizzazione della documentazione di registrazione, l’elaborazione delle informazioni e la predisposizione della reportistica; Periferico, gestito da Enti Bilaterali, eventualmente in compartecipazione con altri soggetti, selezionati dai singoli promotori, con specifiche competenze nel campo del monitoraggio di attività formative, che assicurino lo sviluppo e la sperimentazione di specifiche procedure organizzative e operative e la loro standardizzazione e informatizzazione sulla base delle specifiche tecniche concordate con la Cabina di Regia regionale. (Ufficio Stampa Regione Campania)

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