Regione, giovedì al Tar si discute sul ricorso di Pietro Foglia

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Giovedì 5 novembre al Tar della Campania si deciderà sul ricorso presentato dall’ex presidente del Consiglio regionale della Giunta Caldoro, l’irpino Pietro Foglia, più altri 10 consiglieri del centrodestra.

Dopo il niet del Tribunale Civile dello scorso mese di settembre, si attende il responso del tribunale amministrativo, con la contestazione che riguarderà anche le modalità della stessa candidatura di Vincenzo de Luca, Governatore della Regione Campania.

Il destino del parlamento di Palazzo Santa Lucia, a quanto pare, non dipenderà soltanto dagli sviluppi della vicenda giudiziaria dell’ex sindaco di Salerno De Luca, sull’applicazione della Legge Severino.

A discutere del giudizio pendente sull’esito del risultato elettorale del 31 maggio scorso sarà l’avvocato molisano Giacomo Papa, che ha curato il ricorso del centrodestra campano, teso all’annullamento delle consultazioni che premiarono De Luca.

L’incarico allo Studio “Giallonardi Papa” – così come riporta il portale d’informazione CBlive – è stato affidato a Papa da Pietro Foglia in uno ad altri candidati consiglieri regionali del centrodestra in Campania, tra cui Severino Nappi, ex assessore al lavoro.

Nel ricorso depositato dall’avvocato Giacomo Papa sono state dedotte numerose irregolarità relative alla fase di presentazione delle candidature sia del governatore De Luca che di molte liste a lui collegate. Non esulerebbe da tali irregolarità anche il Pd, partito di governo e nelle cui fila è iscritto l’attuale Presidente della Giunta regionale della Campania.

Il pool del legale di Bojano, pronto per spiegare nell’aula di Piazza Municipio i motivi sui quali si fonda il suo ricorso, mostra cautela rispetto alla decisione del Tar.

“Spiegheremo ai giudici del Tribunale Amministrativo della Campania – ha affermato l’avvocato Giacomo Papa il motivo per cui, secondo la nostra tesi, le elezioni regionali dello scorso 31 maggio 2015 sono da annullare.

È venuto meno un principio cardine delle consultazioni ovvero quello della regolarità della presentazione delle liste. Sono le regole del gioco e, quindi, venute meno queste ultime, non c’è motivo che il tutto prosegua.

La presentazione delle liste è un atto importante, perché è il primo atto delle elezioni, sul quale si fonda anche la trasparenza dell’intero procedimento elettorale.

Il dato normativo non lascia molti margini di interpretazione anche se l’esperienza insegna che nei giudizi elettorali la giurisprudenza spesso si è pronunciata in modo contrastante”.

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