Regione – De Luca presenta lo studio delle cave dismesse

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Regione- “Offrire un contributo di conoscenza, con intento costruttivo e senso di responsabilità e collaborazione tra le Istituzioni”. Con queste parole, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Sport, Cave e Torbiere, Enzo De Luca ha spiegato l’obiettivo che ha inteso centrare con lo studio sulle cave dismesse o abbandonate. Prosegue così l’opera di risistemazione del settore con il Prae (Piano regionale Attività Estrattive) approvato, dopo 21 anni, nel giugno 2006. I primi esiti della ricognizione realizzata dallo staff regionale sono stati illustrati questa mattina, nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Armieri. Dal Prae risulta che su 1501 cave, 264 sono attive mentre 1237 sono cave abbandonate, abusive o dismesse. Di esse 691 risultano certamente abbandonate, prive di vincoli amministrativi o obblighi per gli ex gestori e dunque utilizzabili in tempi brevi. In particolare, in provincia di Caserta vi sono 409 cave inattive – delle quali 280 abbandonate – inserite in un piano di recupero ambientale dal commissario di Governo. “Da uno studio effettuato sulle cave abbandonate nel ’99 subito dopo le frane di Sarno e Quindici – ha spiegato De Luca – era emersa, su 104 siti, la disponibilità di 26 milioni di metri cubi per accogliere materiali inerti. Un ulteriore screening realizzato su altri siti dismessi o abbandonati ha evidenziato l’esistenza di altri 8 milioni, per un totale di 34 milioni di metri cubi. Dal momento che nel piano rifiuti vigente si fa riferimento alla possibilità di utilizzare le cave, almeno per gestire la fase di emergenza, abbiamo pensato fosse utile offrire un contributo per far conoscere la disponibilità di siti abbandonati o dismessi sul territorio regionale. Le valutazioni inerenti l’utilizzo spettano al commissario straordinario”. Un altro dato riguarda le cave attive, fondamentali per l’estrazione dei materiali necessari a realizzare le opere pubbliche, gli interventi previsti nel Por e quelli legati ai fondi strutturali 2007/2013. Si prevede un utilizzo di 14 milioni di tonnellate di calcare, ma la produzione annuale del 2006 è stata di 8 milioni di tonnellate, quindi non sufficiente a garantire il fabbisogno regionale. Tornando all’emergenza rifiuti, De Luca ha puntualizzato di non voler entrare nel merito della questione e delle scelte legate alla possibile risoluzione, “prerogativa piena del commissario straordinario”, ribadendo piena collaborazione tra le Istituzioni. In conclusione, Italo Giulivo, dirigente dell’area Lavori Pubblici, ha illustrato il Sit, il Sistema Informativo territoriale, con la previsione di rilevamenti satellitari ed aerofotogrammetrici delle cave, istituito per migliorare le funzioni di vigilanza amministrativa e di polizia mineraria e messo a disposizione per offrire un quadro complessivo delle cave in Campania. “Lo screening continuerà – ha concluso De Luca – L’obiettivo è gettare piena luce su un campo nel quale, fino ad oggi, i controlli sono stati carenti. Le leggi strutturali partorite in questa legislatura – cave, appalti e legge sui rifiuti – servono a regolamentare un settore che ha bisogno di regole certe e responsabilità diffusa tra tutti i livelli istituzionali”.

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