Regione Campania, in un anno spesi 11 milioni per i vitalizi di ex consiglieri e familiari

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Sono 186 i beneficiari diretti, più 60 titolari di reversibilità, per un totale di di quasi 11 milioni di spesa annua. Ecco la radiografia del mondo dei vitalizi in Regione Campania. Il bilancio è possibile grazie alla iniziativa del consigliere verde Francesco Borrelli, che ha ottenuto la pubblicazione dei dati sul sito del Consiglio regionale. «È stato possibile – spiega Borrelli – grazie a un emendamento presentato al collegato della finanziaria regionale. Non una operazione di voyeurismo economico, ma di trasparenza nei confronti dei cittadini della Campania, che hanno il diritto di sapere quanto spendono e a chi vanno quei soldi».

L’elenco dei beneficiari era dato già noto, ma l’iniziativa di Borrelli consente di fare il punto di una intera annata, il 2016, nel corso della quale sono stati spesi 10.752.639,12 euro per pagare 246 vitalizi. Fra questi, come visto, ce ne sono 60 percepiti sotto forma dreversibilità, da congiunti o figli di ex consiglieri deceduti. Rappresentano il 24 per cento del totale dei beneficiari, e qualcosa in meno, il 21 per cento, in termini di somme erogate, come è lecito attendersi per la differenza fra i due tipi di “assegno”. Si tratta comunque di 2.264355,60 euro che, almeno questi, Borrelli vorrebbe vedere tagliati in futuro «per quegli eredi che hanno redditi propri che garantiscono di poter vivere senza il vitalizio stesso».

Al contempo Borrelli chiede anche di dare un taglio al cumulo di vitalizi, ad esempio nel caso in cui ci sia una entrata di questo tipo anche come ex parlamentare.

Ovviamente i primatisti sono volti noti di vecchie, e numerose, legislature. Un po’ perché costoro hanno cumulato più contributi, un po’ perché l’elenco si ferma al 2012, anno in cui il vitalizio fu soppresso, e dunque rimase in vigore solo per chi lo aveva già ottenuto precedentemente. Sono in sette sul podio, tutti con la stessa cifra lorda annuale di 83916 euro. Davanti a tutti, non foss’altro per l’incarico, il due volte presidente della Regione Antonio Bassolino, che fu peraltro anche consigliere semplice nella primissima legislatura del ‘70.

Epoca a cui risale anche il vitalizio del primo presidente, Nicola Mancino, che però si ferma a quota 44mila. Sullo stesso livello di Bassolino ci sono invece altri protagonisti della Regione che fu: la signora del liberalismo napoletano, Amelia Cortese Ardias, l’ex sindaco di centrodestra di Giugliano, Giovanni Pianese, due popolari storici come Mario Sena e Sebastiano Sorrentino, l’ex diessino irpino Angelo Giusto e due campioni della destra come Antonio Cantalamessa e Salvatore Ronghi.

fonte: repubblica.it