Il 29 aprile scorso è stato approvato in Consiglio regionale il disegno di legge “Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti”. La norma, a firma dell’assessore all’ambiente, Fulvio Bonavitacola, assume come riferimento delle proprie azioni in materia di rifiuti la gerarchia delle priorità stabilite dalle Direttive dell’Unione Europea e della legislazione statale in campo ambientale e si ispira al principio dell’economia circolare per la progettazione e la produzione di beni riutilizzabili.
Il ddl detta, quindi, disposizioni di riassetto della gestione dei rifiuti solidi urbani e di pianificazione regionale in materia di rifiuti speciali e per la bonifica dei siti inquinati, in coerenza con la normativa europea e con la legislazione statale.
I principali obiettivi da raggiungere entro il 2020 sono: la raccolta differenziata al 65%; per ciascuna frazione differenziata, il 70% di materia effettivamente recuperata.
A tali fini, la Regione assicura, tra l’altro, incentivi economici e misure premiali sulla tariffa per i Comuni che fanno registrare i migliori risultati, favorisce progetti di riduzione degli sprechi alimentari, promuove lo sviluppo dell’impiantistica collegata al riuso e al riciclaggio, promuove la ricerca sul rifiuto residuale.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani, sono previsti gli Ambiti territoriali ottimali (ATO): tre Ato per la Città Metropolitana di Napoli e un ATO per ciascuna delle province di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno.
Ciascun ATO può essere articolato in aree omogenee denominate Sub Ambiti Distrettuali (SAD).
I Comuni dovranno aderire all’Ente dell’Ambito Territoriale in cui ricade il rispettivo territorio per l’esercizio in forma associata delle funzioni in materia di gestione del ciclo dei rifiuti. Il Piano d’ambito territoriale costituisce lo strumento per il governo delle attività di gestione per lo svolgimento del servizio di gestione integrata dei rifiuti, in attuazione del Piano Regionale di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani (che, insieme con il piano per i rifiuti speciali e quello per la bonifica delle aree inquinate, costituisce il quadro regionale della pianificazione regionale). A tutela dei livelli occupazionali, il ddl prevede la continuità occupazionale per subentri tra gestori e la ricollocazione lavorativa del personale già dipendente dei Consorzi di bacino.
Il Consigliere Carlo Iannace ha così commentato: “Si è giunti all’approvazione di un importante tassello per la gestione dei rifiuti in Campania, con questa legge la nostra regione si adegua alle norme Europee”.