Ha varcato la soglia del “Samantha Della Porta” con passo celere e determinato. Sicuro di sé e con il sorriso sulle labbra ha accolto così la folla che è accorsa a lui. Con un’ora di ritardo, il Presidente dell’Udeur-Popolari Clemente Mastella è arrivato nel capoluogo irpino. Un arrivo che di certo non è passato inosservato, non solo per la scorta ma soprattutto per le sirene spiegate. La sua “venuta” ad Avellino è mossa dall’apertura ufficiale della campagna elettorale del Campanile. A “scortarlo” il cognato Pasquale Giuditta nelle veste di segretario provinciale del partito nonché capolista del Campanile. Insieme a lui i quattro candidati Giovanni Iacobelli, Federico Bongo, Massima Maffei e Nicola Moretti. Ad attenderlo, invece, al tavolo del parterre il Vice Presidente dell’Ente Provincia Rossella Grasso, il segretario cittadino Nicola Micera e l’assessore provinciale Franco Lo Conte. Dopo il consueto ed affettuoso abbraccio, ad aprire i lavori è stato Giuditta: “Siamo diventati un punto di riferimento per il centrosinistra, possiamo ormai considerarci indispensabili. Quello che possiamo garantire non è effimero. Possiamo dargli un nome: novità. E non è solo per la campagna elettorale che ci incontriamo oggi. La nostra campagna elettorale ha avuto inizio nel momento in cui abbiamo preso contatto con il territorio, nel momento in cui abbiamo cominciato a dare risposta alle esigenze della gente. Si è parlato di una condizione di squilibrio del Campanile nella nostra provincia, uno squilibrio di cui l’onorevole Mastella non ha alcuna responsabilità. Ad Avellino non è stata tagliata la testa a nessuno. Certo non si può dire lo stesso di Napoli: qualche partenopeo ha perso il pelo ma non il vizio (chiaro il riferimento a Cirino Pomicino)”. E tra applausi di consensi e di riconferma della fiducia riposta nell’Udeur, a salire sul palco è stato Giovanni Iacobelli che, emozionato, ha percorso il suo cammino all’interno del partito spiegando il perchè della sua discesa in campo “…la mia candidatura? Un segmento da aggiungere alla linea che il nostro partito rappresenta: la novità. La politica non può essere affaticamento anche se è fatica. La politica è tristezza quando si vedono gli opuscoli degli uscenti esaltare dei principi quali la lealtà e la fedeltà. Ma dove sono allora i programmi? Guai a quel candidato che si impegni facendo promesse. Non gli credete, sta mentendo”. Una sottolineatura che ha fatto cogliere l’occasione per “bacchettare” il candidato alla poltrone di Presidente della Regione Campania del centrodestra “…per Italo Bocchino la criminalità deve essere combattuta con il pugno duro, con l’Alto commissariato sulla criminalità. Ma dov’è il programma? E’ l’impegno, è il lavoro, è la sinergia il modus operandi contro la delinquenza. Il pugno duro a cosa serve? Caro Bocchino a nulla!”. Da Iacobelli a Federico Bongo che si è soffermato soprattutto sull’Irpinia “…una provincia non omogenea che ostacola l’arrivo di attrattori per il turismo, per lo sviluppo. Nei programmi puntiamo sempre e soltanto sull’industria tralasciando, peccando, le risorse dell’Irpinia ed è per questo che si necessita l’attivazione di una cabina di regia al fine di organizzare gli strumenti per investire i finanziamenti”. Anche tra i candidati irpini dell’Udeur si fa notare l’unica presenza in onore del gentil sesso, Massima Maffei che ha dichiarato di aver accettato la candidatura come una sfida personale, per contribuire in prima persona al radicamento del Campanile sul territorio irpino. “Rappresento le donne quale elemento per tutelare con maggiore determinazione il ruolo femminile nella politica. Perchè la donna è il valore aggiunto che la società civile richiede. Il mio approdo tra le fila del Campanile rappresenta una vera e propria svolta del mio percorso politico, un senso di responsabilità per i valori nei quali credo e per la pari dignità”. Il suo arrivo è stato, forse, quello più notato visto gli applausi che hanno accompagnato il suo intervento “…la lealtà e la concretezza – ha esordito Nicola Moretti – sono le fondamenta per la crescita sociale della nostra regione. Con la mia candidatura voglio dare continuità all’impegno civile e politico profuso in questi anni al servizio della provincia. Affronto la competizione elettorale consapevole delle difficoltà che mi attendono e forte degli ideali cattolici e moderati che dalle fila del mio partito intendo promuovere e riaffermare. Andrò avanti con tenacia e convinzione. Mi impegnerò per la soluzione dei problemi delle nostre comunità. Sarò al fianco della gente per costruire un futuro migliore. E’ giunto il tempo delle scelte. E’ ora di dare un consenso all’Udeur affinché si possa lavorare per lo sviluppo sociale ed economico della nostra provincia”. Breve ma significativa ed intensa la conclusione del presidente Clemente Mastella “…non apriamo guerre puniche tra di noi, la mia ‘mission’ è che l’Udeur nel 2006, dopo che la coalizione di centrosinistra avrà abbattuto Berlusconi, possa costruire l’area di centro, un partito con una maggiore forza di contrattualità. Il Campanile è un elemento determinante all’interno della coalizione e, quindi, intrigante e cospirante ed è per questo che chiedo a tutti voi di non trasformare il partito in un partito di discussioni e di battaglie. Il mio obiettivo è di creare un blocco ideologico riconfermando il successo riscosso alle provinciali anche alle europee e alle regionali: un successo che metterà Avellino in luce. A livello europeo, dovete saperlo, a fronte dei 40mila voti di Salerno, dei 60mila di Napoli, dei 27mila di Benevento e dei 28mila di Caserta, Avellino ha soli 13mila voti: dati che sono fin troppo chiari e spiegano le tante difficoltà che dobbiamo superare nel capoluogo irpino. Comunque, al di là del fatto che è fin troppo chiara la mia ‘spinta’ nell’interesse delle zone interne, e lo dimostra anche il fatto che con Fassino è stato deciso che sarà un irpino a subentrare al ruolo della Alberta De Simone alla Camera, altro mio obiettivo è quello di riuscire a superare le adesioni a Rifondazione Comunista”.