Incontro con le associazioni e con i giovani per Carmela Roberto, la più giovane candidata al consiglio regionale nel collegio di Avellino in corsa per l’Udc. L’appuntamento si è svolto ad Ariano Irpino alla presenza dell’onorevole Giuseppe De Mita, vicesegretario nazionale dell’Unione di Centro.
«Sono felice – ha dichiarato Carmela Roberto – di tenere qui ad Ariano una tappa della campagna elettorale, insieme ai ragazzi con cui da tempo condivido un’esperienza umana e politica. La mia candidatura è la dimostrazione che De Mita e l’Udc tengono a questo territorio. Sono altri che dovranno scusarsi con i cittadini di Ariano perché hanno anteposto il proprio interesse personale al bene della nostra comunità».
«La mia candidatura – ha continuato la giovane candidata – è motivo di orgoglio per tutti i ragazzi con cui condivido questo percorso. Siamo giovani e abbiamo lottato duro per emergere, per farci strada. Io oggi sono certa che la mia candidatura è la candidatura di tutti loro. Siamo la generazione più martoriata dalla cattiva politica. Ci hanno tolto la dignità che dovremo riprenderci. Dobbiamo dire basta a chi ha lucrato sui nostri bisogni e sulle nostre necessità».
Le conclusioni dell’incontro, che si è svolto presso la sala convegni del Palazzo degli Uffici, sono state affidate all’onorevole Giuseppe De Mita: «Le cose che sono accadute in questo periodo – ha dichiarato – le guardo da un’altra prospettiva. C’è qualcuno che se n’è andato, ma è zavorra di cui ci siamo liberati. E’ un po’ come il volo di una mongolfiera. Dal basso sembra che perda pezzi. Chi sta sulla mongolfiera, invece, si sta liberando dalla zavorra per volare ancora più in alto. D’altronde non mi pare che ci sia da parte di chi è andato via una cifra di cambiamento. Riscontro solo la mercificazione della speranza dei ragazzi».
Poi l’appello ai tanti giovani presenti in sala: «Non bastano le parole – ha concluso De Mita – Fare attività politica vuol dire applicare un modello comportamentale non sedentario. Si fa politica da candidati, ma anche da professionisti, da giovani impegnati. Questo significa diventare classe dirigente. La forza dei giovani non è giudicare i vecchi. Il dialogo con il passato aiuta a capire le ragioni dei problemi del presente. In questa campagna elettorale non si decide la cura, ma si sceglie il medico di famiglia in termini di qualità della rappresentanza. Se ci si affida allo sciamano, allora si fanno giri a vuoto. Manteniamo alto questo livello di tensione anche dopo il passaggio elettorale. Assumiamo l’impegno a costruire le condizioni per la fioritura di una nuova classe dirigente capace di indicare un orizzonte di futuro per l’Irpinia».