Stamane la Cgil e la Uil di Avellino hanno tenuto una conferenza stampa nel corso della quale i segretari provinciali Vincenzo Petruzziello e Luigi Simeone hanno illustrato le proposte e le linee guida da proporre ai candidati alle prossime elezioni regionali. Il titolo dell’incontro “Quale Irpinia in Campania, quale Regione per l’Irpinia” ha messo al centro del dibattito il lavoro, l’utilizzo dei fondi europei e dei sistemi di cofinanziamento ed i grandi progetti. Presenti in platea i candidati Pd, Rosetta D’Amelio ed Enzo De Luca, ed il segretario provinciale di Sel e candidato alle Regionali, Raffaele Aurisicchio.
“In primis vorremmo che si facessero meno promesse – ha esordito il segretario provinciale della Cgil, Vincenzo Petruzziello – chiediamo un impegno concreto per la realizzazione di opere attese da anni in tempi certi e con copertura finanziaria certa. La Regione ha dimenticato le questioni fondamentali negli ultimi cinque anni. La nostra idea è che c’è bisogno di investimenti pubblici, non solo l’utilizzo di fondi europei su cui non c’è ancora programmazione ma anche fondi ordinari per le aree interne. L’Irpinia deve entrare a far parte di un progetto complessivo della Regione che oggi non c’è su trasporti, energia e sul tema industriale.
Bisogna recuperare i ritardi della Regione – ha concluso Petruzziello – l’altro giorno il Commissario D’Ambrosio ha additato i ritardi della Regione Campania come responsabili della situazione di fermo riguardante la Lioni-Grottaminarda. Dopo il 31 continueremo a chiedere un confronto serrato nei tavoli di concertazione per favorire un programma complessivo della Regione”.
Sulla stessa linea il segretario provinciale della Uil, Luigi Simeone: “Non possiamo pensare – dichiara – che i quattro eletti possano portare la croce di ciò che non è successo negli ultimi quindici anni. Non riteniamo ci siano grandi prestigiatori e per questo vogliamo porre un elemento di riflessione su come riportare l’Irpinia al centro dell’agenda politica. Le emergenze sono arcinote: noi crediamo che l’utilizzo dei fondi europei debba traguardare obiettivi non riconducibili a interessi di quartiere.
Bisogna riqualificare la spesa, i grandi progetti vanno bene ma tra venti non produrranno nessun effetto. Non possiamo fare tutto e dovunque, proponiamo una visione strategica dell’economia del territorio, tenendo conto della caratterizzazione delle diverse aree, evitare finanziamenti a pioggia spesso effimeri ed inesigibili. Qualche sindaco – ha chiosato Simeone – deve fare pace con se stesso, alcuni investimenti non sono compatibili con altre attenzioni. Tutte le energie devo tendere ai posti di lavoro per i giovani e per la ricollocazione dei cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro”.