Avellino – Lavoro, sanità, energie rinnovabili e questione morale. Sono queste le parole d’ordine della sinistra campana. Paolo Ferrero candidato alla presidenza della Regione Campania ha incontrato giornalisti e simpatizzanti presso la sede di Rifondazione Comunista. Il segretario nazionale Prc è visibilmente provato dallo sciopero della fame che sta portando avanti da sei giorni per chiedere a Napolitano di non firmare e dunque non promulgare il il ddl ‘collegato lavoro’. “Una legge – dice Ferrero – che svuota, sostituendolo con l’arbitrato, e rende inesigibile l’articolo 18 posto a tutela dei diritti dei lavoratori, fino a svuotare di fatto l’articolo 18″. E proprio questa sera alle 19:00 una delegazione della Federazione della Sinistra (Prc, Pdci, Socialismo 2000, Lavoro e solidarietà) guidata dallo stesso Ferrero sarà al Quirinale per incontrare il Presidente Napolitano. “E’ una legge incostituzionale che calpesta la dignità e i diritti dei lavoratori, rendendo il licenziamento di quanti già oggi vivono una condizione di precarietà, qualcosa semplice e indolore. E’ assordante il silenzio della stampa nazionale su questa questione. E i complici di tutto questo sono prima di tutti Pd e Idv: parlano per ore delle donne del Premier e neanche un secondo delle questioni del lavoratori che rappresentano in questo momento storico la parte più debole del paese. Basti pensare alla vostra Irpinia e a un caso su tutti,quello della Fma – continua Ferrero – Non dobbiamo più permettere che Fiat venga al Sud a spremere i lavoratori e poi chiuda gli stabilimenti per spostare la produzione in paesi dove è più facile sfruttare la manodopera”. Paolo Ferrero individua nell’intervento pubblico un primo passo verso la soluzione del dramma occupazionale che sta mettendo in ginocchio la Campania. “Un piano di lavoro può partire dall’utilizzo di energie alternative. Lo abbiamo fatto con un nostro assessore regionale in Puglia: in cinque anni questa regione si è classificata al quinto posto per la produzione di energie rinnovabili, mettendo in moto un circolo virtuoso che ha dato vita anche a nuovi posti di lavoro”. Il lavoro inteso, precisa Ferrero, “Come unico ostacolo reale alla camorra”. A chi accusa la Federazione di spianare la strada alla vittoria del centro destra, Ferrero risponde: “Avevamo provato a mettere in campo un progetto più ampio che andasse dall’Italia dei Valori fino a Sinistra e Libertà.Ma loro si sono tirati indietro preferendo la strada più comoda del centro sinistra,alle necessità dei cittadini campani. Qui c’è bisogno di riaprire spazi di democrazia e questo solo la sinistra può e deve farlo.Votare Caldoro o votare De Luca è la stessa cosa. Significherebbe rivotare un modo di intendere il potere e l’amministrazione regionale trito e ritrito. Basti pensare agli slogan di De Luca quando dice che manderà a casa i vecchi dirigenti della Regione. Ma vi siete chiesti chi metterà al loro posto? I suoi amici salernitani? Passeremo dal napolicentrismo di Bassolino al salernocentrismo di De Luca”. Soddisfatti della presenza sul territorio di Ferrero sono i candidati irpini al consiglio regionale, a partire da Tony della Pia: “Le nostre proposte programmatiche non sono altro che la sintesi del nostro percorso politico che pone la drammaticità del lavoro come punto di partenza per il futuro e la ripartenza della Campania”.
“I cittadini devono stare molto attenti a chi si propone loro sotto mentite spoglie – attacca Rossella Iacobucci responsabile provinciale Prc questioni di genere – Oggi quelli che hanno governato e contribuito a creare il perverso sistema campano si propongono come il nuovo che avanza. Noi ci candidiamo per ridare dignità ai giovani lavoratori della nostra regione, dall’operaio al ricercatore universitario. I giovani che devono riprendersi quel futuro che gli è stato scippato da chi fino ad oggi ha permesso l’espandersi della piovra camorristica unico vero ’ufficio di collocamento’ di questa regione”.
Ed in effetti al cospetto di Ferrero i giovani di cui ha parlato Iacobucci ci sono e giocano un ruolo da protagonisti. Luca Servodio è candidato a sindaco a Cervinara: “In questi mesi abbiamo cercato di costruire un’alternativa di rinnovamento insieme alle associazioni del territorio. Al centro del nostro programma amministrativo, il dissesto idrogeologico: basti pensare che sui luoghi della frana del 1999 non è stato ancora fatto alcun intervento di riqualificazione”. Per Mercogliano c’è invece Marco De Biase della Lista ‘Libera Mercogliano’ che sostiene il candidato a sindaco del Pd Pasquale Ferraro: “A Mercogliano la sinistra ha rappresentato fino ad oggi l’unico punto di equilibrio rispetto alle scelte devastanti e alle speculazioni che da decenni mangiano il paese. La nostra è una lista che nasce dal basso: abbiamo ridato voce e legittimità alle vittime del malaffare e del malgoverno”.
Insomma la lista numero tre c’è e fa sentire, nonostante i pochi mezzi a disposizione la propria voce, che questa sera tuonerà anche nelle stanze del Quirinale.
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