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Regionali e referendum, prende sempre più corpo l’ipotesi dell’election day in autunno

Alpi – Regionali e referendum, prende sempre più corpo l’ipotesi dell’election day in autunno. La voce appare accreditata e rimbalza con prepotenza sulle agenzie di stampa in particolare. Il governo e la maggioranza, da quanto si apprende, sembrano decisi a non presentare emendamenti al Decreto elezioni approvato il 20 aprile scorso – e ora all’esame del Parlamento per la conversione in legge – che rinvia alla finestra tra settembre e dicembre le elezioni regionali e comunali, in programma per la primavera prima dell’arrivo del Coronavirus.

Se sarà indetto l’Election day con l’accorpamento del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari (doveva svolgersi il 29 marzo) tutto il corpo elettorale sarà chiamato al voto in autunno, ovvero tra settembre e ottobre. In commissione Affari costituzionali della Camera il governo, insieme con M5s, Pd, Leu e Iv, ha già escluso di modificare il decreto, respingendo così le richieste avanzate dai presidenti del Veneto, Luca Zaia (Lega), della Liguria, Giovanni Toti (Cambiamo), della Puglia, Michele Emiliano (Pd), e della Campania, Vincenzo De Luca. Anche il centrodestra non sembra disposto ad assecondarli: né Fi e Fdi, ma neppure la Lega.

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