Regionali e comunali dopo il 15 ottobre. Ma i Governatori del centrodestra non ci stanno: “Al voto in estate”

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Alpi – A breve scadranno i Consigli regionali di Veneto, Liguria, Marche, Campania, Puglia e Toscana. Nel decreto sulla liquidità alle imprese approvato dal Governo, si è deciso lo spostamento di regionali e comunali ad autunno. Le Regioni in scadenza dovrebbero essere prorogate di 4 mesi. Le comunali in circa mille comuni che si sarebbero dovute tenere in primavera, si terranno in una domenica, ancora da stabilire, tra il 15 ottobre e il 15 dicembre.

Regionali e comunali saranno accorpate in un unico election day. Accorpamento che potrebbe riguardare anche il referendum confermativo sulla riforma costituzionale che taglia del 30% il numero dei parlamentari: il Governo, come si ricorderà, aveva fissato la data del 29 marzo scorso, ma il coronavirus ha fatto slittare il tutto.

Il rinvio delle elezioni trova tutti d’accordo. Tutti propendono sull’impossibilità di aprire le urne tra maggio e giugno. Ma in piena fase due, le possibili date del voto dividono governatori e Viminale. Ogni Regione, in realtà, ha una sua legge elettorale. Non sta quindi al Governo spostare le consultazioni e decidere la nuova data delle elezioni. Data l’emergenza, però, come detto l’esecutivo sta preparando un provvedimento che di fatto allunga la vita degli attuali Consigli regionali. Il dossier è in mano al ministero dell’Interno, che assicura ” massima collaborazione e ascolto”, trattandosi per l’appunto di una materia regionale. L’ipotesi – viene spiegato – sarebbe quella di prevedere una proroga di tre mesi degli organismi in carica. Da fine maggio si arriverebbe a fine agosto. A quel punto ogni Regione, in modo autonomo, fisserebbe la data del voto, a partire da “settembre o ai primissimi di ottobre”.

Molti Governatori, però, chiedono di prendere tempo. L’idea, che piace al centrodestra, sarebbe quella di aspettare inizio maggio per decidere, in modo – se le condizioni sanitarie dovessero consentirlo – di poter votare in estate. I contatti tra i governatori in queste ore sono costanti. Si cerca una posizione comune. Toscana e Campania si dicono pronte ad adeguarsi alle decisioni del Viminale, mentre Zaia (Governatore Veneto) e Toti (Governatore Liguria) vogliono lasciare aperta la finestra estiva, dunque la possibilità di andare alle urne in estate.