BAIANO – “Meloni e questo governo hanno sottoscritto un delirante piano di 800 miliardi, tutto buttato in armi. Mentre invece tagliamo sulla sanità, sull’istruzione e sulla scuola. Su quello che serve ai cittadini, sommersi da caro bollette e carovita. Ieri siamo stati a Mirafiori a guardare una realtà di crisi che riguarda migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori. Oggi incontreremo altre situazioni aziendali in crisi, ce ne sono centinaia e centinaia in tutta Italia: Meloni, dove sei? Cosa state facendo? Vi buttate a spendere soldi per le armi e favorire la Germania? Una follia”.
Il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte ha nuovamente bocciato la scelta di investire miliardi nelle armi, tagliando tutti i servizi più importanti, mentre centinaia di aziende sono in crisi in tutto il Paese; in Irpinia l’ultima in ordine di tempo è la Arcelor Mittal. Lo ha ribadito facendo tappa a Baiano, dove ha tenuto una lectio magistralis nell’ambito della Scuola di Educazione Politica della Federico II al Teatro Colosseo sul tema “Il futuro della democrazia”.
Ad accogliere il leader del Movimento a Baiano ci sono i rappresentanti nazionali e regionali pentastellati. A partire dal suo vice a livello nazionale, il parlamentare irpino Michele Gubitosa, fino ai consiglieri regionali Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello, al consigliere comunale di Avellino Antonio Aquino.
In sala, insieme al professore Franco Vittoria, anima della Scuola di Educazione politica, gli amministratori della zona e l’ex parlamentare del Pd Aldo Cennamo. Ma soprattutto tanti attivisti e cittadini, che hanno ascoltato per più di un’ora il leader del Movimento Cinque Stelle.
Tappa in Campania, per cui l’altro argomento non poteva che essere riferito alle scelte del Movimento Cinque Stelle alle prossime Regionali: “La posizione del MoVimento 5 Stelle è molto chiara: noi faremo di tutto per essere in prima fila protagonisti di un progetto che sia alternativo alle forze di centro-destra. Perché non possiamo permettere che la Campania sia amministrata da queste persone che stanno rovinando addirittura l’Italia intera con il governo nazionale”.
Le aree interne e la crisi industriale tornano al centro dell’intervista dell’ex premier e leader del Movimento Cinque Stelle: “Giriamo il territorio e ci sono ormai tantissime aziende che stanno chiudendo: – ha spiegato Conte -aumentano le situazioni critiche, lavoratori in cassa integrazione a 1000 euro, alcuni anche meno. Sono in grandissime difficoltà e il governo non sta facendo nulla. Noi stiamo assistendo al tracollo della produzione industriale. Pensate un po’ 26 mesi di tracollo su 27 mesi di questo governo e nessuno dice nulla. Avete sentito Meloni dire qualcosa?. Qualcuno si sta imputando la responsabilità di quello che sta succedendo? Per le imprese, adesso, sono preventivate addirittura 10 miliardi solo di spese del canone di energia e in più il Governo ha applicato per la prima volta una polizza assicurativa per i rischi catastrofali. Costi su costi, anziché dare delle possibilità di rilanciare con strumenti e piani di investimento la competitività delle imprese. Avete visto transizione 4.0? Funzionava benissimo, ce lo dicono tutti gli imprenditori, da nord alle Isole, al Sud. Hanno voluto far vedere che potevano far meglio loro, adesso abbiamo transizione 5.0, tutto pieno di scartoffie, non ho incontrato un imprenditore che ne può usufruire”.