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Regionali – Centrodestra, l’enigma continua. Caldoro che farà?

Avellino – La figura autoritaria di Stefano Caldoro a governatore della Campania per il centrodestra potrebbe da un momento all’altro naufragare. Le rassicurazioni di una coalizione unita al momento non sono certezza.
La posizione ondivaga dell’UdC soprattutto e dell’Ncd poi rischia di far tremare la terra ad un centrodestra tutto incerottato. Sul piano squisitamente campano c’è intesa tra i referenti locali, ma la spina nel fianco rappresentata dalla Lega Nord – che in Campania raccoglie ben poco pur contando nel contesto nazionale una presenza molto diffusa – non fa dormire sonni tranquilli a Berlusconi.COME NEL ’94? – L’idea sarebbe quella di riproporre lo schema delle politiche del 1994: al Nord con la Lega, al Sud con Area Popolare (al tempo fu Polo delle Libertà con Forza Italia e Lega Nord e Polo del Buon Governo con Forza Italia e Alleanza Nazionale; entrambe le coalizioni includevano anche il Centro Cristiano Democratico e talora alcune formazioni minori centriste).

Basterà questo a Caldoro per riproporsi?
La falla più evidente in Forza Italia è, però, rappresentata dai malpancisti al seguito di Raffaele Fitto. A capo dei fittiani è il senatore Vincenzo D’Anna, forte anche del consenso accumulato in Terra di Lavoro ma non solo.
Caldoro non vorrebbe neanche sentirlo nominare anche se per tanti “… quei voti sono fondamentali per far vincere il centrodestra in Campania”.

E Berlusconi, sondaggi alla mano, ha capito che non è tempo di fare muro contro muro. Ma come sciogliere un enigma semplice per molti, difficile per altri?. Trovare una figura alternativa a Caldoro potrebbe sortire un effetto boomerang. I partiti alleati, Area Popolare e Fratelli d’Italia, potrebbero rivendicare la figura apicale. Nel risiko politico del centrodestra si inserisce così, prepotentemente, l’idea di una forzista della prima ora – Mara Carfagna – figura che metterebbe d’accordo tutti, da Ncd a Fratelli d’Italia sino a Forza Italia, fittiani compresi.

Unica formazione a storcere il naso sarebbe l’UdC di Ciriaco e Giuseppe De Mita. Berlusconi è disponibile a lasciarli andare via (verso il centrosinistra) poiché oramai il “potere” elettorale dei demitiani sarebbe ristretto alla sola provincia di Avellino che in un contesto generale conta poco se non nulla. Meglio i fittiani che hanno tentacoli in tutte le province. Fa da contraltare e lotta a denti stretti Caldoro che non ha mai fatto mancare nulla ai De Mita, nonostante non siano stati teneri con il Governatore negli ultimi tempi.
Ma chi mastica politica annuncia che sia solo un modo per alzare la posta. I manager delle Asl e delle Aziende Ospedaliere fanno gola, sono sempre stati i pallini di De Mita che vorrebbe ancora una volta essere accontentato scegliendo un suo uomo in Irpinia pur di sostenere Caldoro alle prossime elezioni regionali.

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