Per il momento è una sfida a quattro. Per le regionali di settembre, oltre ai tre principali sfidanti (Stefano Caldoro, Valeria Ciarambino e l’uscente Vincenzo De Luca), ha già ufficializzato la sua candidatura il giornalista Sergio Angrisano per il Terzo Polo, che avrà l’appoggio del Movimento Verde, No obbligo vaccinale e No 5G. Entro la fine della settimana si attende il nome di Potere al Popolo, che in questi giorni ha raccolto le candidature online e indetto le assemblee territoriali, dichiarando di voler correre in solitudine.
A sinistra, inoltre, si continua a dialogare su una lista che includa anche esponenti di demA, il movimento fondato dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha dichiarato di non voler scendere in campo in prima persona. De Luca lavora da mesi a una coalizione ampia, che include Pd, Iv, Centro Democratico, Articolo1, oltre a una decina di civiche che pescano tra l’elettorato moderato, ridotte rispetto alle 16-18 iniziali per evitare di indebolire troppo i Dem.
Non ci sarà il M5s, che come accade anche in altre regioni correrà da solo, riproponendo Ciarambino come 5 anni fa e archiviando definitivamente l’ipotesi di candidare il ministro Sergio Costa in una ipotetica alleanza con Pd che non prevedeva la riconferma di De Luca.
Il centrodestra si presenta unito a sostegno di Caldoro. L’ex ministro e ‘governatore’, vittorioso nel 2010 e sconfitto nel 2015 sempre contro De Luca, avrà al suo fianco FI, FdI e Lega per quella che viene considerata come la “bella” nelle loro sfide personali.