“Chapeau ad Alaia che fa emergere il nuovo Renzi”. Bruno Aliberti, candidato della lista Noi Campani con Mastella, ritiene surreale che il presidente della Provincia “dopo aver realizzato un’Amministrazione Provinciale, sostenuta dal Pd a Forza Italia e dopo aver sostenuto a più riprese, anche quando ha partecipato agli incontri con Salvini, di non avere alcun padrino politico, nei fatti, dimostra di mettere tra le priorità solo il ricambiare l’impegno ad Alaia, tra l’altro trasformando l’ente di Piazza Libertà in una sorta di ufficio allargato del Comune di Avella”.
“Vedi Consigliera di Parità, Capo di Gabinetto e stagisti vari. Stiamo parlando, inoltre, di un profilo che dovrebbe essere istituzionale. È finito il tempo dei campanilismi. Stiamo parlando di un presidente eletto da un accordo trasversale e non di un membro di un partito che a livello nazionale ha meno del 2 per cento. Spero che il sindaco di Avella garantisca tutte quelle forze che lo hanno eletto e non solo i suoi concittadini, anche quando non sono il meglio della rappresentanza. Non capisco, inoltre, come possa parlare di municipalismi chi nel suo paese esorta a far votare il compaesano, mentre quel suo stesso amico a Montoro, pur di essere eletto, mette in lista due candidati locali. Il popolo, però, è intelligente e nella mia stessa comunità dimostrerà ad Alaia che non basta clientelismo e riempire le liste, così come vanno utilizzanti gli enti solo per la buona gestione e non per piazzare qualche amico. Altro che visione strategica della provincia, qui si gioca al risiko degli avellani”.
Il medico di Montoro, pertanto, esorta il presidente dell’ente a non fare campagna elettorale per nessuno: “Spero che rispetti la sua funzione. Terrò gli occhi vigili soprattutto su Irpiniambiente, dove gli incarichi sia legali che tecnici vengono dati sempre alle stesse persone e non a caso agli amici dei soliti noti. È giusto dare lavoro, ma serve favorire meritocrazia e soprattutto è indispensabile una turnazione, altrimenti sono sempre gli stessi ad arricchirsi. Sono sempre i soliti ad abbuffarsi, a discapito dei giovani che lasciano questa terra”.