Regionali 2015,ecco quanto spende in propaganda un candidato.

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cetto la qualunque
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Elezioni, i candidati irpini potrebbero bruciare più di 3 milioni di euro in propaganda. Un vero e proprio tesoretto. Sei miliardi di vecchie lire per farsi conoscere o per rispolverare la memoria distratta degli elettori.

Questa la spesa sostenuta dai candidati irpini per le elezioni regionali calcolando una media di circa 40mila euro a testa.

Cifra che potrebbe superare i 4 milioni di euro se ognuno dei 76 candidati irpini al consiglio regionale avesse deciso di attuare il pacchetto “full” di comunicazione e propaganda per la campagna elettorale.

Archiviati in polverosi scantinati ciclostili e tazebao, le elezioni, oggi si vincono attraverso l’utilizzo sapiente, talvolta spregiudicato ed invasivo, ma in ogni caso non economico dei media.

Emittenti locali, testate giornalistiche “cartacee”, siti internet di informazione, radio, e poi i tradizionali manifesti, dai classici 70 per 100, ai più evidenti 6 per 3, vietati nel mese precedente alle elezioni, ma consentiti nei periodi precedenti, sono il corredo standard di ogni candidato che si rispetti e che abbia qualche velleità di essere eletto.

Chi vuole essere presente sempre e attraverso tutti i mezzi di comunicazione deve mettere in conto una spesa non inferiore a 70 mila euro, con buona pace anche dei limiti di legge che impongono un tetto massimo di 52 mila euro aumentato di 1 centesimo per ogni cittadino del collegio elettorale di riferimento, che in Irpinia significherebbe l’obbligo di fermarsi a circa 56 mila euro.

Per buona parte dei candidati si tratta di un limite più che sufficiente, ma per alcuni, soprattutto per chi da tempo imperversa su muri, cartelloni e presidia tv locali, giornali e siti internet ed è accreditato come papabile eletto, lo sforamento della quota consentita è in agguato.

Andando a fare i conti in tasca al candidato in terra d’Irpinia, il calcolo è presto fatto.

La spesa per le apparizioni in TV

Per garantirsi 100 passaggi televisivi, poco più di te al giorno, per l’ultimo mese di campagna elettorale, su tutte le tv locali, la spesa ammonta a circa 40 mila euro, comprensiva di speciali, approfondimenti, e classici spot che variano da una durata minima di 20 secondi all’extend play di due o tre minuti.

I costi per bucare il video sono più o meno standard, si va dai 40 a 100 euro per uno spot di venti o trenta secondi fino ad arrivare a mille euro per chi decide che di “ragionare” in un timing più dilatato.

Le emittenti locali, ovviamente, propongono anche pacchetti modulari, da 3, 4 o 5 mila euro.

Accaparrarsi i migliori tagli delle pagine dei quotidiani locali, con almeno dieci uscite nei 30 giorni di campagna elettorale porta a spendere sui 4 mila euro, mentre “luccicare” con il proprio banner che rimanda al sito internet sulle testate on line, che solo in Irpinia sono più di dieci considerando quelle di maggiore appeal, costa circa 12 mila euro.

I costi per le uscite sui giornali cartacei

Per gli amanti della pagina di inchiostro, vedersi pubblicare il proprio slogan può costare da un minimo di 40 euro, ad uscita si intende, per chi sceglie il cosiddetto “piede” ad un massimo di 800 euro, per il colore a mezza o a tutta pagina.

I banner sulle testate on line

Sui siti internet, i banner nelle pagine garantiscono la visibilità, ma occorrerebbe verificare quanti lettori effettivamente cliccano per farsi rimandare ai siti dei candidati per conoscere curricula e programmi elettorali.

Essere on line in campagna elettorale ha prezzi molto variabili. Il discrimine è dato dai dati relativi alle visite che ogni testata può vantare e certificare.

Si va da un minimo di 100 euro, ad un massimo di 2 mila euro.

A questi si aggiungono le spese per coprire l’etere radiofonico locale con una copertura in passaggi dello spot sufficiente per un costo di circa 4 mila euro.

Le spese per manifesti, santini, e facsimili

Le voci in uscita non sono finite qui: per manifesti, santini, e facsimili si varia da un minimo di mille ad un massimo di 4 mila euro, senza considerare il pagamento di chi è incaricato dell’affissione (una squadra di attacchini per un mese chiede circa 4 mila euro).

La sede elettorale 

Tra sedi elettorali, staff per curare la comunicazione, e altri “spiccioli” connessi alla campagna elettorale occorre prevedere altri 5 mila euro.

Da una rapida operazione di somma, il conto tracima ed i 70 mila euro vengono raggiunti in volata.

Considerando che alle ultime elezioni i candidati risultati eletti col maggior numero di voti hanno riportato poco più di diecimila preferenza, ogni voto in termini di campagna elettorale è costato 7 euro.

Ovviamente si tratta di una corrispondenza tutta da verificare, anche perché, quei sorrisi e quelle pose “degli odiosi facciotti immortalati in troppi poster” potrebbero sortire l’effetto contrario, soprattutto quando finiscono per essere un fastidioso ed incivile corredo urbano.

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