Referendum, Guerini: “Con il Sì realizziamo Riforma presente in tutti i programmi elettorali degli ultimi 20 anni”

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“Con la vittoria del Sì raggiungeremo una meta importante, per l’Italia e per il ruolo che può e vuole svolgere in Europa” conclude così l’iniziativa a sostegno del Sì al referendum del 4 dicembre ad Ariano Irpino il vicesegretario nazionale del Partito Democratico Lorenzo Guerini. Dopo le introduzioni del rappresentante del locale Comitato BastaunSi, Luigi Franza, sono intervenuti il componente della segreteria regionale Pd, Enzo De Luca; il presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio ed il deputato della I Commissione Affari Costituzionali della Camera Luigi Famiglietti.

“Per muovere una fase di transizione non si può non votare sì – ha affermato De Luca – il referendum è una sfida centrale per il Paese”, il Presidente D’Amelio ha sottolineato l’importanza di una “mobilitazione non solo del Partito Democratico ma di tutti quelli che vogliono il cambiamento – continua D’Amelio -.  A partire dalla riforma del Titolo V, che ci farà superare i conflitti e le storture rendendo possibile una vera semplificazione”. “È una confronto tra chi vuole la conservazione e chi ambisce al cambiamento, tra chi è nostalgico degli anni 80 e di un Mezzogiorno che ammicca all’assistenzialismo e chi invece sceglie la  programmazione di qualità concertata con il Governo per concreti progetti di sviluppo come il Masterplan per il Sud; senza dimenticare quello che il Governo ha già fatto per questo territorio come il rilancio del polo industriale autobus ed il progetto della stazione Hirpinia dell’alta velocità Napoli- Bari – afferma l’onorevole Luigi Famiglietti-. Sbaglia chi nel nostro partito lavora per danneggiare la ditta, magari alimentando la paure tra la gente e lisciando il pelo al populismo: siamo un partito di governo e non dobbiamo abbandonare la responsabilità verso i cittadini”.

Le conclusioni sono state affidiate al vicesegretario nazionale, che ha ricostruito il percorso che ha portato all’elaborazione della Riforma: “All’inizio tutti i soggetti politici hanno accettato la condivisione del percorso di Riforma, tranne chi non ha nella propria natura il confronto, salvo poi assistere all’abbandono del tavolo per mero calcolo politico; ma non ci siamo fermati, non abbiamo fatto come altri, abbiamo deciso di andare avanti per responsabilità di fronte al Paese, per realizzare quello che è scritto su tutti i programmi elettorali degli ultimi venti anni: un sistema costituzionale più efficiente e leggero in una società che chiede velocità e l’intelligibilità del procedimento legislativo – ha concluso Guerini -. E’ una sciocchezza parlare di riforma autoritaria: non tocchiamo i poteri del presidente del consiglio e di quello della Repubblica – abbiamo deciso di tenere fuori questo temi per trovare la più ampia condivisone in parlamento-, ed è traballante la tesi di chi si oppone alla Riforma per il cosiddetto combinato disposto con la legge elettorale: non solo abbiamo dato la disponibilità a cambiarla, ma abbiamo elaborato una proposta alternativa seria e condivisa”.