Carmine De Blasio, dirigente regionale Pd, perchè sì?
“Il Referendum è l’unica opportunità per realizzare quello slancio ulteriore di Riforme nel nostro Paese e per modernizzare e rendere competitiva la società italiana. Sarebbe un peccato perderla. Partecipare al voto sarà importante: abbiamo assistito a ciò che accadeva con la Brexit e in America con Trump. In tutti e due i casi si sono viste il giorno dopo manifestazioni di contestazione di quella scelta. Qualcuno ha osservato che alcune delle persone che protestavano non erano andate a votare il giorno prima. Il 5 dicembre non avremo tempo per rammaricarci. Noi, con Open Irpinia e Radici democratiche, con sobrietà abbiamo cercato di fare la nostra parte, proponendo momenti di riflessione nella nostra provincia. L’appuntamento conclusivo della nostra campagna referendaria sarà venerdì alle 18.30 a Manocalzati con Umberto Del Basso De Caro.”
La scorsa domenica sono andate in scena le elezioni provinciale con il Partito Democratico che è riuscito a far eleggere ben 5 consiglieri. Qual è il suo commento a riguardo?
“Si è voluto celebrare il rinnovo del consiglio provinciale ad una settimana da un Referendum che prevede, se vincerà il sì, il perfezionamento dell’eliminazione formale delle Province. Questa elezione inoltre esclude l’elettorato dei cittadini ed è, in questo senso, ridimensionata. Certo è che chi è stato eletto dovrà fare il suo lavoro nel migliore modo possibile.”
Cosa accadrà il 5 dicembre se vincesse il No?
“L’ipotesi di una bocciatura ci farebbe perdere l’opportunità di proseguire nella stagione delle Riforme. Senza dubbio il Governo Renzi ha messo in campo una forte azione riformatrice fino a questa ultima Riforma costituzionale che si preoccupa di riorganizzare l’ordinamento dello Stato. Un intervento indispensabile perchè, se è vero che i principi cardine resteranno, a distanza di decenni il nostro Paese è cambiato e l’organizzazione delle Istituzioni deve calibrarsi alla nuova società. Non lamentiamoci il giorno dopo. Ci saranno effetti nel Governo e all’interno del Pd, ma i cittadini devono sapere che una volta bocciata questa riforma sarà impossibile rimetterci mano.”
Relativamente al contesto provinciale c’è chi parla di Congresso nei primi mesi del 2017…
“Il senso politico di questo Referendum sta nel mandato politico di questo partito sin dalla sua costituzione e cioè di riformare il Paese. Questo è il banco di prova sul quale il Pd ora deve misurarsi. Sulla vicenda politica provinciale è tristemente sotto gli occhi di tutti da mesi e, credo, lo resterà ancora. Non è il momento di argomentare in merito: si incaricheranno gli iscritti, gli elettori, gli Amministratori che subiscono questa condizione politica che l’Irpinia non merita, di cambiare le cose. Restiamo però concentrati sul 4 dicembre, invito tutti ad andare a votare e a non fermare il cambiamento. Non leghiamo questo referendum al giudizio sul lavoro del Governo. Sarebbe un errore gravissimo confondere il significato dell’appuntamento referendario con il giudizio sul Governo nazionale.”