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Referendum Costituzionale, il NO di Gerardo Santoli alla Riforma

A margine del convegno dal Titolo “Riforma Costituzionale e Impresa” il vice presidente nazione della Confimprenditori Gerardo Santoli non ha dubbi è afferma: “Io non ci sto e voto No. Non sopporto gli arroganti e chi utilizza trucchi e mezzucci, come il quesito artefatto posto sulla scheda elettorale, per vincere nelle competizioni, è questo il motivo principale per cui voterò NO al referendum costituzionale. Non si può fare la modifica Costituzionale senza aver avuto prima il consenso popolare, nel caso specifico parliamo di un presidente del Consiglio che non si è mai sottoposto al giudizio elettorale, di un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale e composto da tanti transfughi passati da uno schieramento all’altro. Già questo basta per votare No.

Se andiamo nel merito delle riforma poi-continua Santoli– è evidente che si cerca di limitare la sovranità popolare. Non si eleggono più i senatori che verranno nominati. Si estende l’immunità parlamentare ai sindaci e ai consiglieri regionali nominati senatori, si aumenta il numero delle firme necessarie  per le leggi di iniziativa popolare e  quelle per  la richiesta di referendum. Insomma se a questo poi aggiungiamo  il combinato disposto della riforma elettorale dell’Italicum  che prevede  un premio di maggioranza esagerato che va ad un solo partito con i deputati ancora una volta nominati  e scelti dai segretari di Partito, ci rendiamo conto di quanto il tutto sia pericoloso per la sovranità popolare. Se passa questa riforma –conclude Santoli– a decidere sarà solo il segretario di partito che addirittura nel nostro caso è anche a Capo del Governo.” 

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