Referendum, Bonito (No Triv): “Votiamo sì per l’ecosistema e per l’uomo. Sindaci? Poca partecipazione”

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Arturo Bonito, Comitato Irpino No Triv, perchè un sì consapevole al Referendum?

“Innanzitutto per un discorso di coerenza, se si legifera in merito alle 12 miglia vietando nuove concessioni perchè dannose per l’ambiente, per l’ecosistema e per l’uomo, che senso ha lasciare attive quelle che ci sono? O sono dannose tutte o non lo sono. Un sì che dia una scossa in merito alla strategia energetica nazionale per aprire la strada alle energie rinnovabili e per abbandonare gradualmente, quanto prima possibile, le fonti fossili.”

Il fronte anti-referendum evidenzia che in caso di vittoria del sì sarebbero in pericolo migliaia di posti di lavoro…

“I posti di lavoro sono il pretesto con cui pensano di spaventare gli elettori. Detto che la prima scadenza è tra 5 anni e quindi si tratta di un discorso a lungo termine (il 18 aprile in caso di vittoria del sì non ci sarà nessun posto di lavoro perso ) non sono mai chiari i numeri dei lavoratori intaccati dal referendum, non sono chiari perchè il governo e chi ha interesse nella non riuscita di questa operazione referendaria stanno creando la confusione necessaria a depistare i voti onesti, che temono come nessun’altra cosa al mondo. Poi penso che alcuni lavoratori potranno essere reintegrati nei progetti di energia rinnovabili, basta cambiare strada investire su quello.”

Il Governatore De Luca ha definito questo referendum inutile mentre Renzi ha invitato tutti a non andare a votare…

“Su De Luca preferisco sorvolare, voglio ricordare che la Campania è stata tra le regioni promotrici del conflitto di attribuzione per il referendum e ora ha cambiato idea: forse qualcuno gli avrà tirato le orecchie. Sul presidente Renzi, dopo gli scandali di Tempa Rossa e dei tanti conflitti d’interesse che circondano questo governo amico delle banche, delle lobby, del petrolio e dei poteri forti, non vedo come avrebbe potuto dire il contrario. Il popolo dovrà saper dare la giusta risposta al governo delle lobby, dalla casta non puoi aspettarti altro. Pensano ai loro interessi non a quelli della popolazione. E’ come chiedere a l’acquaiolo com’è l’acqua. Che può risponderti? E’ fresca!”

Come definisce la partecipazione dei sindaci finora?

“Finora sinceramente ho visto poco, a parte qualche barlume dei soliti volti. Sinceramente mi aspettavo maggior sostegno dai sindaci e dalle amministrazioni, la loro voce è una voce importante, una voce di espressione popolare come poche rimaste ormai. Se si piegano anche loro è finita dal punto di vista della rappresentanza democratica. Ma, come sempre, dovremo farci strada da soli, le istituzioni sono sempre più lontane dalle vere problematiche della gente e perdono sempre più di credibilità.”

Qual è la vostra idea di politiche energetiche per il futuro?

“Il futuro è diventata una parola che fa paura ormai, per via delle scelte scellerate prese negli anni passati, che miravano al benessere economico come unico obiettivo da perseguire, oggi ci tocca fare i conti con un inquinamento senza precedenti e con dei problemi che stanno irrimediabilmente cambiando il nostro stile di vita. Alla conferenza Onu sul clima tenuta a Parigi lo scorso dicembre, si è parlato proprio di questo. E l’Italia ha sottoscritto uno storico impegno a contenere la temperatura della Terra entro 1,5 gradi.

Le prospettive per il futuro sono senza scelta ormai, si dovranno sostituire obbligatoriamente le fonti fossili con le energia rinnovabili, lo abbiamo capito tardi ma ce l’abbiamo fatta. Ma io andrei anche oltre e cioè verso una democratizzazione delle energie, verso l’energia pubblica senza interessi terzi che minano i concetti basilari di rispetto dell’ambiente. Una multinazionale non avrà mai interesse nel rispettare l’ambiente ma sarà sempre solo una seccatura. Riprendiamo in mano ciò che è nostro. E partiamo dal 17 aprile, votiamo uniti SI contro il governo degli interessi privati con i soldi pubblici. Un SI per il mare, un Si per cambiare.”

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