Reddito di cittadinanza, a sorpresa l’Inps pubblica il modulo per fare domanda

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Sul sito dell’INPS è uscito il modulo da scaricare per fare richiesta del reddito di cittadinanza, la misura approvata dal governo gialloverde per dare un sostegno mensile alla fasce più deboli e permettere l’inserimento nel mondo del lavoro.

Pubblicato con due giorni di anticipo sulla scadenza, e senza darne notizia, il modulo si trova nella sezione “Prestazione e servizi” ed è composto da quattro pagine in cui vengono spiegati il funzionamento della misura e i requisiti per accedervi, seguiti da altre cinque pagine da compilare. Nel modulo viene fatta anche distinzione tra “reddito di cittadinanza” e “pensione di cittadinanza”, con quest’ultima che riguarda i nuclei familiari composti da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni.

Oltre al rispetto dei requisiti, chi fa domanda deve dichiarare di aver compreso tutti i passaggi necessari, i motivi di decadenza e le sanzioni in cui si incorre. Nel modulo si ricorda anche che “in caso di esaurimento delle risorse disponibili” l’entità del beneficio sarà “rimodulata”.

Il reddito di cittadinanza potrà essere richiesto a partire dal 6 marzo in modalità cartacea dopo il quinto giorno di ciascun mese, presentandolo negli uffici postali (sarà l’operatore della posta a inserire il modulo nel portale del ministero del Lavoro), oppure ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF), o ancora attraverso questo sito a cui si accede esclusivamente tramite SPID. Prima di consegnare la domanda, occorre aver presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’ISEE presso l’INPS, tramite CAF o online, che attesta i dati del proprio nucleo familiare ma anche quelli relativi al reddito e alla situazione patrimoniale mobiliare o immobiliare.

In realtà si tratta di tre moduli, identificati con la sigla SR180, SR181 e SR182. Ciascun modulo è preceduto da un’introduzione. Si tratta in realtà di un semplice richiamo delle norme del decretone, in cui si precisa peraltro che nel caso della pensione di cittadinanza il rinnovo trascorsi i primi 18 mesi è «automatico», senza bisogno di far passare un mese e fare una nuova domanda.

La domanda vera e propria è contenuta del modulo SR180. Nella pagina 9 del modulo SR180 il beneficiario prende atto che vi possono essere controlli sui dati dichiarati e che il beneficio tiene conto dei redditi percepiti e quindi può cambiare se il richiedente trova un’occupazione. Inoltre viene specificato che i soldi messi sulla card devono essere spesi tutti, pena un taglio del 20% nel mese successivo e che, è bene sottolinearlo, la non veridicità di quanto dichiarato comporta la revoca o decadenza dal reddito e anche il carcere.

Ma soprattutto che, qualora i 6 miliardi stanziati per quest’anno dovessero non bastare, il sussidio sarà ridotto. E’ la clausola di salvaguardia prevista dal decreto (e dalla legge di bilancio). Chi richiede il reddito accetta quindi possibili tagli all’assegno.