“L’incontro al Ministero era servito a chiarire che i Cda di Leonardo e Invitalia avevano proceduto nella direzione utile al salvataggio, ma l’assenza dell’attuale proprietà, che avrebbe riunito tutti i soci il giorno seguente, e la richiesta di 30 giorni per ultimare le valutazioni di FS, sono le ultime informazioni ricevute”.
La Cgil non nasconde la sua preoccupazione sul silenzio calato sulla vertenza Industria Italia Autobus dopo il tavolo ministeriale. “In queste ore si rincorrono le voci più disparate su nuovi e diversi scenari da quelli comunicato dal Ministero. Non vogliamo inseguire fantasmi, ma le indiscrezioni sono frutto della mancanza di informazioni ufficiali”, precisano in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom, Bruno Papignani, Segretario Fiom Emilia Romagna e Giuseppe Morsa, segretario provinciale Fiom Avellino.
“Pertanto chiediamo chiarezza e comunicazioni formali, non possono essere lasciati all’oscuro i lavoratori. La Fiom ha una responsabilità nei confronti dei lavoratori di Bologna e Flumeri chiediamo di essere coinvolti direttamente in tempi rapidi. Abbiamo il diritto di sapere, per informare: come si è chiusa l’assemblea dei soci; ed alla luce di essa vogliamo la conferma della scelta di FS per cancellare ogni incertezza e confrontarsi sul piano industriale e occupazionale perché mentre i lavoratori italiani sono fermi, gli autobus sono prodotti in Turchia e a questo deve finire”.