Il recente caso Koulibaly non ha insegnato davvero nulla a giudicare dal comunicato del giudice sportivo che ha punito due club di Serie D per espressioni e discriminazioni razziali.
Duemila euro di ammenda a carico della Torres “per avere propri sostenitori rivolto, nel corso del secondo tempo, reiterate grida ed espressioni implicanti discriminazione per motivi di razza all’indirizzo di un calciatore di colore della squadra avversaria”. La gara in questione è il derby con il Lanusei e il calciatore bersagliato dovrebbe essere il terzino ivoriano Kovadio.
Nei confronti del club rossoblu anche un turno a porte chiuse con sanzione sospesa. Idem per il Sestri Levante che nel girone A ha rimediato però cinquecento euro in più di ammenda (la partita con il Casale è stata sospesa per un minuto dall’arbitro). La sospensione della sanzione comporta il congelamento della stessa e il monitoraggio della società per un anno.
Se durante questa sorta di periodo di prova, si incorre nella stessa violazione, la sospensione è revocata e la sanzione si applica in aggiunta a quella comminata per la nuova violazione. Il giudice sportivo non ha adottato la mano pesante ma il razzismo continua a rivelarsi un fenomeno dilagante negli stadi italiani.